
NERETO. L’Anpi (associazione nazionale partigiani d’Italia) Val Vibrata, in una nota firmata dal presidente Francesco Antonini, scrive: «La volontà dell’attuale amministrazione comunale di Nereto di intitolare una via del paese a Giorgio Almirante costituisce una scelta incomprensibile. Almirante, è bene rammentarlo, ha incarnato ciò che di peggio ha vissuto il nostro Paese: il fascismo. Nulla Almirante si è risparmiato. Negli anni del Ventennio è tra i firmatari del Manifesto della Razza che apre la strada alla promulgazione delle leggi razziali e quindi alla fattiva partecipazione del fascismo all’olocausto. Ha ricoperto incarichi di primo piano nella propaganda di quella politica razziale del regime fascista che condusse alla morte nei lager circa 6.000 italiani di religione ebraica. Fu inoltre colui che nella primavera del 1944 firmò il ‘bando della morte’ con il quale si preannunciava la fucilazione degli sbandati e dei renitenti alla leva, legittimando la guerra ai civili. Ancora negli anni Settanta viene incriminato, salvo poi beneficiare di un’amnistia, per aver favorito la latitanza di un terrorista neofascista responsabile della strage di Peteano in cui furono uccisi tre carabinieri. Cosa ha a che fare con la storia di Nereto, che ha concesso la cittadinanza onoraria al presidente partigiano Sandro Pertini?». L’Anpi conclude: «L’intitolazione di una via a Giorgio Almirante decisa dall’attuale amministrazione di Nereto si rivela se possibile ancora più inammissibile venendo affiancata dall’intitolazione di una via a Enrico Berlinguer, quasi a compensazione e a sancire un’aberrante equiparazione tra fascismo e antifascismo».