PESCARA. Riapertura delle Naiadi sì, ma in un primo momento solo per le associazioni sportive. È questo uno dei passaggi riportati nella delibera approvata dalla giunta regionale lo scorso 7 febbraio con cui è stato dato mandato alla Fira, la finanziaria regionale a cui è stato affidato l’impianto, di provvedere agli interventi di manutenzione e a quelli di carattere strutturale per arrivare alla riapertura del centro sportivo.
Sul quando, domanda che in molti si fanno, ad oggi non è ancora possibile rispondere con esattezza. Sia il governatore Marco Marsilio che il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri nelle scorse settimane avevano ipotizzato entro la fine di gennaio. Poi, dopo lo stanziamento di 1 milione e 390mila euro in favore della Fira, somma utile a garantire il funzionamento dell’impianto, ci si era spostati verso la prima metà di febbraio. Al momento però, nessuno sembra in grado di fornire certezze sulla ripresa delle attività, seppure a beneficio delle sole associazioni sportive.
Quello che filtra è che almeno in un primo momento la riapertura riguarderà il Palapallanuoto e probabilmente anche la piscina 25 x 10 che si trova al piano inferiore, da mettere a disposizione delle associazioni che in questi mesi sono state costrette a trovare spazio altrove e che presumibilmente faranno richiesta per rientrare. Nel frattempo bisognerà portare avanti i lavori di manutenzione e quelli strutturali, come quelli sulla piscina 25 x 16 posta al piano superiore. Ma, ancora prima, occorreranno tutte le certificazioni necessarie per la rimessa in funzione. Solo in seguito ci si potrà organizzare per la ripresa dei corsi e delle attività sportive da dedicare all’utenza. Un’impostazione, questa, di fatto annunciata, anche se messa nero su bianco solo di recente, che non scalda il cuore dei sindacati, ma che in questo momento appare come l’unica strada percorribile.
«Possiamo accettarla solo come un primo passo, augurandoci che sia di breve durata», commenta Guido Cupido della Slc Cgil. «Nel medio – lungo periodo Le Naiadi devono tornare ad avere quel valore sportivo ma soprattutto sociale rivolto non solo alle associazioni, ma a tutto il territorio». Quindi un passaggio sul discorso dei lavoratori: «A oggi non abbiamo ricevuto comunicazioni circa procedimenti di riassunzione. Mi auguro che in settimana qualcosa si muova. Ma riaprendo solo per le associazioni rischiamo di lasciare fuori collaboratori sportivi come gli istruttori, che senza corsi e senza attività non hanno ragione di essere richiamati. Per ora».