
PESCARA. Riaprire al pubblico e rilanciare il museo d’arte moderna Vittoria Colonna di Pescara con tutta l’area circostante, e cioè i giardinetti fronte mare e piazza Primo maggio. Con questo obiettivo il Comune pubblicherà nei prossimi giorni (per un mese) un avviso per individuare i soggetti interessati a far rinascere il museo realizzato negli anni 50, già sede dell’università e dell’Azienda di soggiorno. Ma il Comune un’idea progettuale l’ha già ricevuta, annunciano il sindaco Carlo Masci e l’assessore Maria Rita Carota con Lucio Zazzara e Carlo Galimberti, i due professionisti che hanno lavorato due anni per mettere a punto il progetto di «un museo dinamico aperto, con eventi di grande rilievo». L’iniziativa è della fondazione “Abruzzo per le arti”, costituita proprio a questo scopo «da imprenditori locali mecenati, pronti ad investire per la riqualificazione della struttura e per la gestione delle attività culturali da realizzare all’interno».
«Dopo aver ricevuto la proposta della fondazione privata», spiega il sindaco, «abbiamo deciso di promuovere l’avviso per sollecitare proposte di valorizzazione del museo, per avviare un percorso che ci permetta di riqualificare il museo, di usare al meglio lo spazio verde vicino e di dare un segnale di recupero dell’identità della città anche attraverso il posizionamento in quell’area della Porta del mare di Franco Summa, che sarà realizzata definitivamente. Con questa procedura sono certo che il museo, che sarà il nono della città, tornerà a nuova vita e amplierà le sue attività, che hanno raggiunto l’apice con le mostre organizzate da Augusto Di Luzio». Senza fare salti in avanti, Masci chiarisce che «non vogliamo creare equivoci: si farà ciò che uscirà dall’avviso, una commissione valuterà le proposte che arriveranno, per scegliere la migliore. Ma sappiamo che c’è una base, c’è chi è pronto a puntare su quell’edificio e sulla gestione». «C’è la volontà di riqualificare una struttura identitaria, situata in una posizione strategica, forse mai decollata completamente come meritava», dice Carota annunciando l’avvio della procedura per un partenariato speciale pubblico privato (prevista dall’articolo 151 del Codice degli appalti), specifica per immobili culturali. «L’idea è di una apertura massima alla città, alle iniziative culturali, di aggregazione, di incontro, recuperando e valorizzando i luoghi», conclude. Il progetto della fondazione «non prevede uno sconvolgimento dell’esistente (l’edificio è vincolato) ma una riqualificazione dell’immobile e di tutto lo spazio connesso», dicono Zazzara e Galimberti, con un «adeguamento degli spazi esterni, la collocazione della Porta del mare e la creazione dell’ingresso sull’asse del giardino, perché quello su via Gramsci non è funzionale. Nel pacchetto anche una proposta di programma culturale», ispirandosi al Maxxi di Roma e dell’Aquila e al Macro di Roma.