TERAMO. Sfruttare le risorse del Pnrr per riqualificare e restituire alla cittadinanza il Museo archeologico “Francesco Savini” e l’annessa sala/auditorium San Carlo di via Delfico. È la proposta che arriva all’amministrazione del sindaco Gianguido D’Alberto dal gruppo consigliare “Cittadini in Comune”. I suoi rappresentanti Osvaldo Di Teodoro, Ivan Verzilli e Giovanni Luzii sono infatti i firmatari di una mozione volta che riaccende i riflettori su uno dei palazzi più importanti dalla città, ma da tempo chiuso per inagibilità post-sisma. I consiglieri chiedono alla giunta di attivarsi per tentare di ottenere dei finanziamenti ad hoc tramite il bando pubblico relativo ai “Contributi destinati a soggetti pubblici per accordi e partenariati speciali pubblico-privato per la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e pubblico” inserito nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza dedicato alle aree dei terremoti del 2009 e 2016. Quei fondi potrebbero essere intercettati con un progetto relativo al museo Savini e alla sala San Carlo per la riqualificazione e il rilancio di attività culturali utili ad intercettare importanti fette di turisti e studiosi.
Per “Cittadini in comune” si potrebbe pensare, come tra l’altro previsto dal bando, ad una gestione pubblico-privata (col supporto di imprese o operatori del terzo settore) di una parte del palazzo quale ad esempio l’area bookshop o l’auditorium.
Nelle scorse settimane il gruppo di minoranza aveva già avanzato all’amministrazione comunale proposte di riqualificazione di edifici e aree della città da attuare tramite progetti da candidare a fondi specifici previsti dai bandi del Pnrr. Dall’ex ospedaletto al vecchio comunale, “Cittadini in comune” insiste sulla necessità di recuperare i luoghi più importanti di Teramo contemplandone una gestione pubblico-privata per ottimizzare costi e servizi. Si tratta di proposte che dovranno essere portate all’esame del consiglio per la loro approvazione. (v.m.)