TERAMO . Gli interventi agganciati al fondo completare del Pnrr non si esauriscono con quelli già finanziati e in corso di progettazione. «C’è una seconda fase per quale siamo in attesa del trasferimento delle somme», spiega il sindaco Gianguido D’Alberto. A questa ulteriore tranche di risorse che, una volta completata la predisposizione degli atti, saranno assegnate dalla struttura commissariale guidata da Giovanni Legnini fa capo la riqualificazione e valorizzazione del museo archeologico. L’immobile di via Delfico che ospita la sala San Carlo, originaria sede del tribunale, è chiusa da oltre sei anni per i danni provocati dal terremoto del Centro Italia.
Su questa struttura si concentrerà, dunque, la nuova fase relativa agli interventi in città finanziati con il fondo destinato ai crateri 2009 e 2016 dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. In ballo, stando ai calcoli da confermare con gli stanziamenti definitivi, ci sono dunque altri 10 milioni di euro per i lavori che restituiranno alla città lo spazio che racconta la sua storia. «Si tratterà di un’ulteriore somma da aggiungere alle risorse che stiamo già impegnando nei primi progetti rientrati nel fondo sisma del Pnrr», fa notare il sindaco che sottolinea l’importanza del recupero del museo nel programma “Teramo si rigenera” affiancato alla ricostruzione ordinaria di edifici pubblici e privati. «In tempi da record abbiamo predisposto e avviato un piano di straordinaria valenza», evidenzia D’Alberto, «per rilanciare la città e renderla un punto di riferimento anche tramite i suoi beni culturali». (g.d.m.)