TERAMO. La Procura accoglie l’istanza di dissequestro presentata dal MoTe, la società per azioni a capitale pubblico che si occupa della gestione rifiuti e di cui il Comune di Teramo è azionista di maggioranza: via i sigilli ai 70mila euro trovati nei conti della società e liberati i conti correnti per consentire l’attività della stessa nei cui confronti resta la contestazione sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il provvedimento è stato firmato dal pm titolare del fascicolo Stefano Giovagnoni che ha accolto l’istanza inoltrata dall’avvocato Gennaro Lettieri che assiste la società. Il sequestro complessivo disposto dal giudice nei giorni scorsi è di 700mila euro coperto con altri beni non appartenenti alla società che non farà ricorso al Riesame.
Si annuncia ricorso al Riesame, invece, per l’ex amministratore della società Ermanno Ruscitti (assistito dall’avvocato Guglielmo Marconi) a cui la Procura contesta il reato di malversazione di erogazioni pubbliche. Destinatari dell’iniziale provvedimento di sequestro preventivo sono stati sia l’indagato sia la società.
Le indagini sono state portate avanti dalla guardia di finanza dell’Aquila e sono scattate nell’ambito dell’attività finalizzata a verificare il corretto iter dei contributi erogati dal Programma di attuazione regionale del Par Fsc 2007/2013. In questo contesto sarebbe emerso che la società dopo aver ricevuto dalla Regione un contributo pubblico di circa un milione ne avrebbe usato 700mila euro per ripianare debiti della stessa società anzichè usarli per la destinazione prevista, ovvero la costruzione di una piattaforma ecologica per il trattamento imballaggi a Teramo. La società multiservizi composta da 21 Comuni dell’entroterra teramano, e che di 13 gestisce il servizio raccolta rifiuti, è al centro di un progetto di fusione con la Teramo Ambiente e di un acceso dibattito politico nato proprio intorno a questa unificazione.(d.p.)
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