ORTONA. È atteso per le 18 di oggi, alla banchina di riva, l’attracco della nave umanitaria Sea Eye 4, per lo sbarco di 31 migranti salvati nei giorni scorsi al largo delle coste della Libia e di Malta. Tra di essi 13 minorenni – uno ha appena un anno ed è con la madre – di cui ben 6 “non accompagnati”. Due adulti pare siano da ospedalizzare per malattie contratte forse nei campi profughi. I 31 migranti provengono da Libia, Etiopia, Eritrea, Ciad, Sudan e Ghana. Ieri pomeriggio, allestito dalla prefettura di Chieti, si è svolto il consueto tavolo tecnico necessario a mettere su le operazioni di accoglienza che inizieranno a bordo dell’imbarcazione, per proseguire poi nel centro di assistenza di contrada Tamarete – nella zona artigianale di Ortona – dove i profughi saranno rifocillati per partire, intorno alle ore 23, verso le destinazioni loro assegnate – questa volta tutte in Abruzzo – favorendo gli eventuali ricongiungimenti familiari.
I profughi erano stati salvati in tre distinte operazioni di soccorso dalla Sea Eye 4 su imbarcazioni in difficoltà. Nel corso di un intervento, aveva fatto sapere la ong tedesca, «la cosiddetta guardia costiera libica ha dato fuoco alla barca vuota e ci ha circondato due volte a sirene spiegate. Ci hanno chiesto di lasciare la zona, anche se non sono legalmente autorizzati a farlo in acque internazionali e ci hanno seguito a lungo. Si tratta di una chiara intenzione di intimidirci e di causare ulteriore sofferenza a persone già in una situazione vulnerabile. Queste azioni non hanno nulla a che fare con l’assistenza alle persone in pericolo in mare».
L’indicazione di Ortona come porto di approdo aveva suscitato le rimostranze della ong, per il fatto che «le autorità italiane accettano che la Sea Eye 4 dovrà viaggiare a lungo e sarà assente dall’area operativa per giorni in un momento in cui le sue capacità di salvataggio sono urgentemente necessarie».
Quello di oggi è il decimo sbarco in Abruzzo da quando la regione è stata coinvolta nelle operazioni di accoglienza. L’ultimo risale al 25 giugno scorso, quando è attraccata l’Humanity 1 con 106 uomini, donne e bambini. (cr. or.)