
ORTONA. È previsto intorno alle 23.30 di questa sera l’arrivo della Aita Mari al porto di Ortona. La nave dell’Ong basca Salvamento Marítimo trasporterà i 38 migranti salvati martedì scorso a largo di Lampedusa. Le operazioni, coordinate dal prefetto di Chieti Mario Della Cioppa, intanto procedon. «L’organizzazione è fluida», ha detto, «perché appena mi sono insediato avevo già predisposto una procedura e un piano prevedendo una ipotesi di sbarco nel porto di Ortona e quindi non abbiamo fatto altro che mettere a sistema quello che avevamo già pianificato». Un metodo organizzativo messo a punto in ogni sua parte. Un iter già predisposto che, con il supporto della capitaneria, si è inserito all’interno di un comitato di ordine e sicurezza pubblica in cui sono stati affidati, a ogni attore ed ente coinvolto, i compiti specifici che ognuno porterà avanti nella propria autonomia operativa.
In merito a questo è intervenuto il comandante della guardia costiera di Ortona Francesco Scala che ha specificato tecnicamente come avverrà l’intervento dei militari al momento dell’accoglienza: «La capitaneria», ha sottolineato, «una volta che l’unità entra nelle acque della giurisdizione del circondario di Ortona ha la competenza del soccorso in mare che avverrà con l’impiego dei mezzi nautici». Nella fattispecie, appena intercettata l’unità, questa verrà accompagnata fino a raggiungere la banchina di riva dove è previsto l’operazione di ormeggio. Inoltre, continua Scala, «non abbiamo avuto richieste di intervento, ciò significa che la navigazione procede bene».
Della Cioppa, infine, si dice molto soddisfatto del lavoro svolto e coordinato fino ad ora, rimarcando come ogni ente e ogni attore coinvolto nel sistema di accoglienza abbia dato il massimo e soprattutto dimostrato la disponibilità attesa.
Nel frattempo, si sta definendo la sistemazione per i migranti. Una volta approdati a Ortona resteranno in Abruzzo, distribuiti nelle quattro province. In particolare, la grande maggioranza dei minori resterà in carico ai Cas che sono in provincia di Chieti e quindi la loro collocazione sarà a cura della prefettura di Chieti. I restanti migranti saranno smistati in base a un principio già a suo tempo stabilito e adottato di comune accordo fra le quattro prefetture abruzzesi, e di cui si fa garante la prefettura capoluogo dell’Aquila. Precisamente, in provincia di Chieti, sono presenti una decina di Cas per un totale di circa 600 posti. Nel pomeriggio di ieri si è svolta una ulteriore riunione, una conference call per la definizione finale di tutte le operazioni. In collegamento la prefettura, la questura, la capitaneria, il Comune, Usmaf, il 118, i carabinieri, la guardia di finanza e l’Unhcr.
Benedetta Paludi
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