CHIETI. A luglio 2017 è arrivata a Chieti come soprintendente Archeologia belle arti e paesaggio dell’intero Abruzzo, poi è rimasta a capo della Soprintendenza Chieti Pescara e ora, dopo 5 anni di lavoro a Chieti, lascia l’incarico per andare in pensione. Per Rosaria Mencarelli sono stati 5 anni di lavoro pieni, nonostante i problemi dovuti alla pandemia. A Chieti lascia un Teatro Marruccino quasi completamente rinnovato grazie agli oltre 600mila euro messi a disposizione proprio dalla Soprintendenza. Tre milioni di lavori sono invece partiti per i tre siti archeologici delle terme romane, dei tempietti e del teatro romano. E non solo: la stretta collaborazione con le associazioni e le istituzioni cittadine aveva fatto sì che, soprattutto nel periodo pre-Covid, la Soprintendenza partecipasse attivamente alla realizzazione delle manifestazioni culturali cittadine. Anche per questo motivo il prefetto Armando Forgione, in occasione della premiazione del concorso d’arte voluto dalla prefettura per le scuole, assolutamente a sorpresa, ha chiamato la soprintendente per consegnarle una targa di riconoscimento per quanto fatto per la città.
L’OPERATO IN REGIONE «Sono arrivata quando era appena nata la nuova Soprintendenza unica, con molte più competenze», ricorda Mencarelli, «ci siamo subito concentrati sul portare a termine i lavori nel sito di Alba Fucens, o anche sulla provincia teramana, dove adesso, ad esempio, è partita la nuova copertura e sistemazione dell’area archeologia della Madonna delle Grazie, con un milione di euro a disposizione». Dal punto di vista della tutela del territorio la Soprintendenza a guida Mencarelli si è occupata della Costa dei trabocchi, lavorando a sostegno della valorizzazione della costa partita con la Via verde. «Ho sempre inteso la tutela in maniera costruttiva e collaborativa», specifica la soprintendente, «la tutela non deve essere mai contro, ma sempre a favore di qualcosa, il bene comune, l’interesse collettivo». Stesso discorso per la tutela della Sangritana a Lanciano.
L’ATTIVITà A CHIETI Il progetto da 3 milioni di euro per le cosiddette “tre T” – teatro romano, tempietti e terme – è forse uno dei più importanti varato da Mencarelli. Tra le tre “T”, l’intervento che è partito prima è quello delle terme romane, dove sono finiti gli scavi preventivi. A breve verrà presentato il progetto per la nuova copertura delle terme, una sorta di piazza. Importante anche l’intervento per il Teatro Marrucino, una ristrutturazione non solo estetica ma anche funzionale, soprattutto con l’abbattimento delle barriere. «Abbiamo reso il teatro molto più inclusivo», sottolinea Mencarelli, «anche in questo caso abbiamo cercato di avvicinare più gente possibile alla cultura». In città la Soprintendenza si è occupata anche degli scavi archeologici di piazza San Giustino – visto che per legge bisognava portare avanti un intervento di archeologia preventiva – e si occuperà della valorizzazione dei reperti con l’esposizione a palazzi d’Achille. La ristrutturazione di questi locali non è legata a quella generale della sede del municipio.
CHIETI PIù ATTRATTIVA «Quello che manca a Chieti per diventare più attrattiva e poter sfruttare al meglio il suo grande patrimonio storico-architettonico e archeologico è un progetto di sistema», dice Mencarelli, «manca una visione generale. Non basta solo il Comune. È un intero sistema che deve muoversi. Serve un progetto organico, in cui i beni culturali hanno sicuramente un peso importante e un ruolo decisivo, ma ci sono anche molti altri anelli della catena che devono funzionare».
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