SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA. Il consigliere di opposizione al Comune di Sant’Egidio Luigino Medori prova a fare alcune precisazioni in merito all’inchiesta sull’utilizzo dei giovani del servizio civile universale che ha portato il Dipartimento ministeriale alla sospensione del Comune dall’albo. Medori era assessore quando s’innescò la vicenda. «Innanzitutto», sostiene, «va sottolineato che il sistema di impiego dei ragazzi è lo stesso da vent’anni a questa parte, nessuna mansione dequalificante o lesiva della dignità è stata loro affidata. Tutti coloro che hanno prestato servizio all’interno del Comune e delle strutture pubbliche, con tutti i sindaci e le amministrazioni che si sono avvicendati dal 2001 a oggi, lo hanno fatto sempre con le stesse modalità e noi, come passata amministrazione, non abbiamo niente di cui vergognarci», afferma Medori rispondendo anche agli attacchi del nuovo sindaco, Nunzio Amatucci: «Amatucci lo sa bene, ma non lo dice. E questa insistente “presa di distanza” da parte sua è una distanza da sé stesso, visto che ha fatto parte delle ultime tre amministrazioni e avendo attinto negli anni a piene mani dai ragazzi del servizio civile. Ci domandiamo, invece: chi chiese in forma anonima un’ispezione ministeriale a orologeria, a poche settimane dalle elezioni amministrative, per venire a controllare presunte irregolarità sulla gestione che è stata sempre limpida e pacifica da quando esiste il servizio civile? Chi si voleva colpire? E perché? Se Amatucci ha deciso di ricorrere al Tar per impugnare il provvedimento, di fatto sta avvalorando la nostra tesi di buona condotta nella gestione dei tanti ragazzi che si sono formati nelle nostre strutture comunali. Ne è riprova che, da qualche giorno, uno di questi è entrato a far parte della pianta organica comunale», puntualizza Medori. (a.d.p.)