PRATOLA PELIGNA. Sfonda la porta di casa della zia 90enne deceduta e porta via i mobili davanti ai carabinieri. Protagonista della vicenda è un 57enne di Pratola Peligna che è stato denunciato, nella stazione dei carabinieri, dalla madre della vicina di casa dell’anziana, per violazione di domicilio e atti persecutori. Si tratta dell’ennesima querelle per l’eredità contesa di Pratola Peligna. Lo scorso 9 febbraio l’uomo, secondo quanto denunciato dalla donna, si è recato nell’abitazione della zia per scassinare la porta d’ingresso e portare via alcuni documenti. Il 57enne è proprietario dello stabile, dopo aver ottenuto un testamento, ma non ne ha il possesso tant’è che nei mesi scorsi aveva richiesto le chiavi alla figlia della vicina, che era stata nominata erede universale davanti al notaio. Il 10 febbraio l’uomo sarebbe tornato nell’abitazione, assieme a due ragazzi, per rompere la catena e caricare altri beni. La donna a quel punto si è accorta di quello che stava avvenendo e si è chiusa in auto, temendo reazioni e aggressioni del 57enne. Ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti sul posto e hanno sentito in caserma l’uomo. «Ho subìto diverse minacce e dispetti nell’ultimo periodo per questa situazione. Mi trovo di fronte questa persona nel mio quartiere e non sono tranquilla. Avendo timore per la mia incolumità, ho chiesto un divieto di avvicinamento da me e dai miei familiari», racconta la donna, assistita dall’avvocato Vincenzo Margiotta, che ha presentato denuncia ai carabinieri per gli atti persecutori. L’uomo, assistito dall’avvocato Mario Tedeschi, si è difeso spiegando di essere il proprietario dell’abitazione e di avere diritto all’accesso tanto da essersi recato nell’immobile per recuperare alcuni beni. La vicenda continua a tenere banco nel quartiere dove viveva l’anziana e sui banchi della giustizia. Il 57enne, assieme ad altri quattro parenti, è indagato per circonvenzione d’incapace. Nei giorni scorsi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Sulmona ha disposto il sequestro preventivo della somma di 450mila euro sui conti correnti dei cinque, come atto dovuto. Sono quattro i fascicoli aperti per il filone penale. La vera battaglia si gioca sul fronte dell’eredità contesa tra il fratello dell’anziana, la vicina di casa e gli altri congiunti. (a.d.a.)