CHIETI. Hanno assaltato il bar Chic cafè di via Pescara, a poca distanza dall’università, scagliando contro la vetrina un masso di cemento; poi, sono fuggiti a piedi. Quei due ladri, a distanza di cinque mesi, sono stati identificati e arrestati dai poliziotti della squadra mobile di Chieti: si tratta di Mario Schettini e Marco Chiariello, entrambi di 23 anni e originari di Benevento, da ieri mattina ai domiciliari. Sono accusati non solo del tentato furto avvenuto lo scorso 10 novembre ma anche della ricettazione di un’automobile, una vecchia Fiat Uno, utilizzata per trasportare il masso davanti al locale. Il giudice Andrea Di Berardino, nell’ordinanza con cui accoglie la richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Falasca, parla di «abitualità delinquenziale» da parte degli indagati, arrestati sempre dalla terza sezione della Mobile per aver picchiato e rapinato due studenti in via Colle dell’Ara, a pochi passi dal campus della d’Annunzio di via dei Vestini.
LA RICOSTRUZIONE
La notte dell’assalto, intorno all’una, due malviventi si presentano di fronte al bar a bordo di un’utilitaria, scendono e scaraventano per due volte un masso sulla porta d’ingresso. I ladri non riescono a rompere la vetrata e a fare irruzione nel locale, quindi sono costretti ad allontanarsi velocemente a piedi e ad abbandonare l’automobile risultata poi rubata. Quando sul posto arrivano gli agenti, emerge che l’oggetto usato dai banditi è un cordolo stradale in cemento.
LE INDAGINI
La svolta arriva quando i poliziotti del vice questore Miriam D’Anastasio e del commissario Nicoletta Giuliante, visionando le immagini catturate dal sistema di videosorveglianza del bar, notano che i due ladri sono gli stessi che, pochi giorni dopo il tentato furto, hanno terrorizzato due universitari prendendoli a schiaffi e obbligandoli a consegnare il denaro che avevano con loro. D’altronde anche l’abbigliamento e l’aspetto fisico coincidono. Gli accertamenti portati avanti dagli investigatori della sezione specializzata nel perseguire reati contro il patrimonio non si fermano qui. A inguaiare ulteriormente i due indagati sono i tabulati telefonici. Da qui, la misura cautelare chiesta e ottenuta dalla procura.
CHI SONO GLI ARRESTATI
Schettini, studente della d’Annunzio, risulta iscritto al corso di laurea di Sociologia e criminologia: in passato è finito nei guai anche per i reati di percosse e minaccia, oltre che per aver insultato le forze dell’ordine dopo la violazione delle prescrizioni dell’obbligo di dimora al quale era stato sottoposto per la rapina ai due studenti universitari. Chiariello, invece, ha pubblicato una serie di immagini su Instagram (in compagnia di Schettini) che, secondo l’accusa, testimoniano lo stile di vita fuori dalle regole degli indagati. In un commento, infatti, c’è un riferimento al «416 bis», ovvero l’articolo del codice penale che richiama l’associazione di tipo mafioso; in un altro, invece, è scritto testualmente «o si avversarij o si seguace». Come dire: o con noi o contro di noi.
L’INTERROGATORIO
I due arrestati, assistiti dall’avvocato Gerardo Giorgione, potranno difendersi nell’interrogatorio in programma nelle prossime ore.
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