PESCARA. In un attimo ti ritrovi dall’Ariston al Circus. Da Mina a Marsilio. Dalle mille bolle blu a 800 sostenitori e candidati che fanno bolle di sapone in platea. C’è Marco Marsilio in prima fila che si diverte un mondo e ride, come se fosse tornato bambino, mentre soffia nel cerchietto e le bolle escono, una dopo l’altra. Così fanno tutti gli altri e la platea viene inondata da centinaia di sfere, leggere e sospese, mentre partono la musica e la voce di Renato Zero che canta “Il Cielo”. Neppure Fellini e la fantasia di Flaiano arrivarono a tanto. Ma non è un film, né siamo a Sanremo.
L’ATTACCO.
Dopo il gioco, il presidente della Regione, uscente e ricandidato dal centrodestra, sale sul palcoscenico del cineteatro pescarese, che ieri ha accolto la prima convention della coalizione di centrodestra, e sferra l’attacco all’avversario che guida il Patto per l’Abruzzo. «Come spariscono le bolle», afferma Marsilio, «spariscono anche le balle». E fa l’elenco che parte dalla proposta di Luciano D’Amico di introdurre il trasporto pubblico gratuito per pendolari, studenti e pendolari. Per Marsilio è una balla. Per D’Amico è diventato un cavallo di battaglia elettorale che il competitor di centrodestra prova a demolire con una messa in scena sorprendente.
SI ALZA IL SIPARIO
«Vedete quelle buste che avete accanto. C’è scritto “non aprire”. Vi dirò io quando farlo», esordisce una spigliata presentatrice che chiama sul palco, all’inizia kermesse elettorale, i coordinatori dei sei partiti di coalizione, Etelwardo Sigismondi (FdI), Nazario Pagano (Forza Italia), Paolo Tancredi (Noi Moderati), Terenzio Rucci (Marsilio Presidente), Enrico Di Giuseppantonio (Udc-Dc), ma per la Lega non c’è Luigi D’Eramo che, al Circus di Pescara, ha inviato il suo portavoce, Francesco De Sanctis.
Due minuti a testa e, subito dopo, parte il primo di due spot in programma, che racconta cinque anni di governo Marsilio. A seguire c’è l’intervento della neuroscienziata di fama mondiale, Antonella Santuccione da Cepagatti, che al collo sfoggia un’enorme “presentosa”. Parla, ringrazia e scende dal palco mentre la presentatrice avvisa il pubblico: «Ora potete aprire le buste». Stupore, divertimento, musica a palla e la frase che riecheggia in sala: «Vi sembrerà di tornare bambini». Tutti fanno le bolle. Le fa Lorenzo Sospiri e accanto a lui le sfornano Sara Marcozzi e Nazario Pagano. Le fa anche Nicoletta Veri, e con lei il deputato Guerino Testa, mentre Marsilio si diverte con la moglie Stefania.
COCCIA TOSTA
Che spettacolo al Circus, ma non è finita qui perché parte anche il secondo spot, quello che proietta nel futuro la Regione e che finisce con un volto caro al presidente ricandidato. «So lu padre!», esclama l’ultimo degli intervistati, «è proprio na coccia tosta abruzzese». Scoppia l’applauso per il papà di Marsilio che è in sala a rivedersi, ma non fa le bolle di sapone. Bene. Il gioco però finisce è parte il colpo basso a D’Amico. Bolle e balle sono l’incipit di 40 minuti di comizio durante i quali Marsilio è un fiume di parole.
Qualche flash: il suo grazie ad Andrea Sciarretta, papà della piccola e coraggiosa Noemi di Guardiagrele, «perché ci hai pungolato», dice il governatore. Gli obiettivi raggiunti nella sanità, dalla rete ospedaliera ai precari assunti, liste d’attesa diminuite, la mobilità passiva che si è abbassata; il capitolo infrastrutture, partendo dall’allungamento della pista dell’aeroporto («Così milioni di italoamericani possono tornare in Abruzzo senza passare per Roma»). Le ferrovie: «Il capo del governo è venuto all’Aquila per smentire la propaganda contro la Roma-Pescara». L’A24, l’A25 tornate a Strade dei Parchi, l’endorsement verso Carlo Toto e l’attacco a chi «ha avuto un atteggiamento da bulli nei confronti di un’impresa abruzzese».
Riparla anche della terza corsia dell’A14, dei porti finanziati e passa a elogiare le donne: «Ne voglio di più in Consiglio e giunta». E ancora: Brunello Cucinelli che ha scelto Penne, Amazon che è sbarcata a Vasto, la Zes e la Coca Cola che investe ad Oricola. Stacco, e si torna a San Remo quando Marsilio, dal palco, cita il direttore d’orchestra Enrico Melozzi per aver messo in scena la Notte dei serpenti: «Gli ho dato l’idea e lui l’ha realizzata».
VIVA D’ANNUNZIO
La platea di candidati, amici dei candidati, parenti e sostenitori del presidente, applaude ad ogni annuncio. Il clima, quasi dannunziano, lo diventa di fatto quando Marsilio urla al microfono: «Noi siamo orgogliosi di Gabriele D’Annunzio». E va avanti per altri venti minuti, dal welfare alla legge contro lo spopolamento, dai fondi per il sistema idrico alla lotta contro l’erosione. «Basta con i campanilismi: l’Abruzzo è un’unica terra, quella del Guerriero di Capestrano».
E ripete «dalle prossime elezioni avremo un collegio unico regionale», prima di lanciare l’appello finale al voto del 10 marzo prossimo: «Dobbiamo ancora lavorare molto e rimboccarci le maniche. Non ci fermate, lasciateci terminare l’opera… Jemo ‘nnanzi».
Dalla platea scatta la standing ovation. Tutti piedi mentre la musica di Zero torna a suonare a palla e a riempire il cinema teatro. Sono le 12,47. Lo spettacolo finisce.
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