TERAMO. Un emendamento, a firma del consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Gatti, al progetto di legge regionale in materia urbanistica, sembra spalancare le porte all’abbattimento della pineta alle spalle dell’ospedale Mazzini per far posto alla realizzazione di un nuovo lotto per le cure sanitarie. Così, almeno, viene letto dal consigliere regionale del Pd Sandro Mariani il nuovo comma 9 bis dell’articolo 32 della legge regionale 4 gennaio 2014 numero 3. Comma figlio dell’emendamento di Gatti che esonera dall’obbligo di attuazione delle misure compensative laddove vi siano abbattimenti legati a interventi di «realizzazione o adeguamento di ospedali e strutture sanitarie pubbliche», recita la norma. Cioè: abbattere o modificare un bosco per ragioni sanitarie non impone più la ripiantumazione di alberi o ristori economici equiparabili alla perdita del verde. Per Mariani la novità rappresenta l’esplicitazione delle intenzioni del governo Marsilio sul destino del Mazzini e sui progetti legati al nuovo ospedale: creare un nuovo lotto alle spalle dell’attuale struttura di Villa Mosca coi soli fondi già in cassa. E se sul sito il consigliere Dem non ha nulla da dire, è sui soldi e sulla volontà della Regione che entra a gamba tesa. Lo ha fatto ieri mattina, in una conferenza stampa davanti all’ospedale. «Si andranno a utilizzare solo i 140 milioni di euro disponibili che io e Luciano D’Alfonso a suo tempo abbiamo portato in pancia alla Regione e alla Asl e si abbandona il progetto di costruire un ospedale all’avanguardia, rispondente alle necessità del territorio e della sua comunità», ha detto Mariani spiegando come a suo avviso si sia trovato un escamotage per «far finta di fare le cose: al posto della pineta si vuol fare una strutturina, forse un ospedale per le Barbie che non sappiamo cosa ci metteranno dentro, e non realizzare un vero nuovo ospedale di secondo livello. Questo richiederebbe infatti fondi almeno doppi rispetto a quelli disponibili e forse la Regione su questo è in difficoltà. L’emendamento di Gatti alimenta le mie preoccupazioni: mi auguro non di vedere il consigliere con la collega Rossi e Marsilio venire qui fra qualche giorno ad annunciare la costruzione di un ospedale con 140 milioni di euro perché sarebbe una farsa, una presa in giro, uno spreco di soldi pubblici. Se così fosse darò battaglia per scongiurare uno scempio simile». (v.m.)