CHIETI. Movimento 5 Stelle all’attacco di Regione e vertice Asl sui disservizi all’ospedale di Chieti. La capogruppo Sara Marcozzi interviene sul guasto di martedì scorso della Pet Tac, macchinario utilizzato per la diagnostica di tumori e malattie neurodegenerative, che la Asl ha in affitto su un Tir parcheggiato dietro all’ospedale; mentre la consigliera Barbara Stella interviene sulle interminabili attese al Pronto soccorso del Santissima Annunziata.
«Sembra incredibile che, dopo anni di disservizi e di denunce, ci siano ancora le solite inefficienze sulla Pet Tac», sbotta Marcozzi, «invece di acquistarne una di proprietà come promesso dall’assessore Nicoletta Verì, per poco più di due milioni di euro, la Pet Tac rimane su un Tir all’esterno dell’ospedale al costo di circa 500mila euro di affitto all’anno. Con un macchinario fisso all’interno del presidio si potrebbero fare esami cinque giorni alla settimana, riducendo le liste d’attesa. Al contrario, col governo regionale di centrodestra i giorni di funzionamento del macchinario sono stati addirittura tagliati, passando da due a uno a settimana. Io ho già presentato un esposto alla Procura e alla Corte dei Conti». Marcozzi a dicembre 2020 aveva anche redatto un’interpellanza in seguito alla quale Verì si era impegnata a installare un macchinario fisso. «È passato oltre un anno e la situazione è sempre la stessa. Le richieste delle associazioni, le manifestazioni e la raccolta di oltre 6mila firme sono cadute nel vuoto. L’immobilismo di chi gestisce la sanità pubblica in Abruzzo continua a causare danni e disagi a cittadini fragili che avrebbero urgente bisogno di aiuto e invece si vedono sbattere la porta in faccia».
Stella, invece, lo scorso novembre ha inviato un’interrogazione sulle attese al Pronto soccorso teatino. «Purtroppo», riferisce la consigliera, «la risposta che mi è pervenuta non fa altro che confermare come questo problema oramai sia divenuto cronico a causa anche della carenza di personale. Io stessa la scorsa settimana mi sono recata al Pronto soccorso per un problema di salute e dopo 5 ore ho dovuto rinunciare al controllo medico e immagino cosa possa significare per una persona fragile o anziana restare più di 10 ore ad aspettare per avere l’assistenza medica necessaria. Purtroppo vittime di queste situazioni non sono solo i cittadini ma anche il personale ospedaliero costretto a straordinari, a turni massacranti o a rinunciare a ferie e congedi per garantire il servizio».
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