L’AQUILA. Sarà ricordato dall’Università, il professore Mario Di Gregorio, morto sabato all’età di 72 anni dopo una lunga malattia. Il 13 aprile si terrà una cerimonia in sua memoria al dipartimento di Scienze Umane, dove aveva insegnato fino al 2020. «Il collega e amico Mario Di Gregorio», si legge in una nota dell’Ateneo, «ci ha lasciato. Molti di noi hanno ascoltato i suoi racconti sull’opera e l’Inter, le grandi passioni della sua vita: nella sua giovinezza a Milano frequentava con uguale entusiasmo La Scala e San Siro. Aveva una gran voce da basso-baritono, e chi lo ha conosciuto lo avrà sentito interpretare Wotan e Leporello, Don Basilio e Mefistofele. Arrivò all’Università dell’Aquila nel 1992, dopo molti anni come lecturer a Cambridge (GB) e University of California a Los Angeles. Dopo gli studi in Filosofia e Zoologia all’Università di Milano, conseguì il dottorato in Storia della scienza al dipartimento di anatomia e embriologia di University College, London. Studioso di Darwin e della biologia ottocentesca, collaborò al Darwin Correspondence Project di Cambridge e all’edizione dei Marginalia di Darwin, scrisse libri e saggi su Thomas Huxley e Ernst Haeckel che restano un punto di riferimento per gli storici del darwinismo. Chi lo ha conosciuto come professore ricorderà che condivideva il compleanno con Linneo, amava i gatti e il Sud Africa (che frequentava regolarmente come visiting professor alla University of Cape Town). Iin Hume, Darwin, Mill e Russell aveva i suoi riferimenti intellettuali, e non aveva la patente di guida. La sua voce e la sua risata ci mancano da quando è andato in pensione, meno di un anno e mezzo fa. Ora ancora di più». (r.s.)
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