MONTORIO. Una giornata di lavoro come tante che si è trasformata in tragedia: tra le vittime nel crollo del cantiere del supermercato Esselunga a Firenze di venerdì scorso si piange anche il montoriese d’origine Luigi Coclite, 59enne operaio specializzato nella guida di mezzi pesanti che si trovava sul posto a scaricare il calcestruzzo per i lavori di cementificazione.
Secondo alcune voci Coclite non doveva nemmeno esserci in quel cantiere e stava sostituendo un collega: fatto sta che i suoi sogni e progetti sono andati in frantumi come i pezzi di cemento del crollo che rimette in evidenza, e purtroppo sempre a tragedia avvenuta, il problema della sicurezza sul lavoro e delle morti bianche.
Coclite era molto legato a Montorio dove tornava spesso, l’ultima volta nell’agosto scorso, per trascorrere ore felici con gli amici dell’infanzia e della giovinezza. E non vedeva l’ora di tornarci con il regalo che si era fatto da poco, una moto. «Era troppo felice per l’acquisto della motocicletta, un regalo per sé dopo tanto lavoro, perché Luigi dedicava grande tempo al lavoro, e mi aveva già preannunciato il ritorno sulla due ruote in Abruzzo», prosegue Valle. Una vita spezzata, quella di Luigi, e delle vite che non saranno più le stesse per la moglie, i figli, la mamma Italia che ha perso anche il marito Orazio e la figlia maggiore Fulvia, il fratello Marco, la sorella Simona, gli amici e i compaesani che gli hanno dedicato tanti messaggi di affetto. I funerali non sono stati fissati perché la salma è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa dell’autopsia, ma il sindaco Fabio Altitonante ha già annunciato il lutto cittadino.
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