AVEZZANO. Era accusato di aver colpito alla testa un agricoltore con un ramo di due metri, provocandogli una lesione e facendolo finire in ospedale con una prognosi di 20 giorni. I fatti risalgono al 2015 quando la parte offesa, un agricoltore marsicano, si trovava in un campo della piana del Fucino con suo fratello. Stavano eseguendo alcuni lavori in un terreno di loro proprietà quando vennero aggrediti dall’imputato, Antonio Ruscitti, 64 anni, che dopo aver preso un ramo da un albero aveva colpito alla testa l’agricoltore rimasto tramortito a terra. Venne soccorso dal fratello che era con lui e trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano dove venne medicato e dimesso con una prognosi di 20 giorni. Non è stato chiarito quali fossero i motivi alla base della lite, ma secondo la sentenza del giudice non ci sono dubbi sulla responsabilità dell’imputato e non ci sono dubbi neanche sul fatto che non si era trattato di legittima difesa. All’udienza davanti al giudice monocratico del tribunale di Avezzano, Giampiero Lattanzio, l’imputato è stato così condannato a sei mesi di reclusione con pena sospesa e al pagamento di 1.400 euro a favore della parte civile per le spese di costituzione, oltre al risarcimento dei danni subiti dalla parte civile che dovranno essere quantificati in sede civile. Dovrà esserci quindi un processo per capire quale dovrà essere il risarcimento all’agricoltore rimasto ferito. Aveva riportato una profonda lesione al cuoio capelluto che gli era stata suturata in ospedale. Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 30 giorni di reclusione a cui si era associata la parte civile rappresentata dall’avvocato Crescenzo Presutti. L’imputato era difeso dall’avvocato Pasquale Milo. Il giudice Lattanzio ha disposto la confisca e la distruzione del ramo di due metri di lunghezza. Il ramo era infatti stato sequestrato dai carabinieri che avevano indagato sulla vicenda. (p.g.)
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