L’AQUILA. I cinque milioni per il caro bollette non ci sono. Forse, e solo forse, ci saranno. Aspettiamo il governo nazionale e poi nei sessanta giorni successivi valuteremo. Così il senatore di FdI, Guido Liris, assessore uscente e papà della Manovra regionale 2023-2025, risponde in Commissione Bilancio a centrosinistra e 5 Stelle, nell’ultimo atto andato in scena ieri prima della pausa di Natale.
Per l’opposizione è un misto tra delusione, rabbia e un’amara sensazione di ingenuità soprattutto tra chi, all’inizio del mese, aveva gridato vittoria, fidandosi troppo della maggioranza senza pesare bene le parole. A partire dal titolo dell’articolo numero 17, sfortunato di nome e di fatto, della norma sugli aiuti alle famiglie: “Disposizioni programmatiche”. Per non dire del passaggio successivo “la giunta valuta se” che è ben diverso da un assertivo “dispone che”.
Tra questi ultimi, cioè tra gli ingenui, certamente non c’è il pentastellato Domenico Pettinari, un San Tommaso della politica abruzzese, che sbotta: «In bilancio ci sono milioni di euro per il Napoli calcio e cartoni animati e zero euro per le bollette delle famiglie e per i malati oncologici», denuncia il vice-presidente del consiglio regionale impegnato nella maratona che porterà, entro fine anno, ad approvare un bilancio di previsione che vale 6 miliardi di euro.
«Sono stato tra i primi a non crederci: ho subito capito che tra “dare dei soldi” e “promettere dei soldi” passa una bella differenza. Qualcuno nell’opposizione», incalza, «deve imparare a non abboccare alle promesse senza senso critico e a non cantare vittoria quando vittoria non c’era. Nell’opposizione c’è qualcuno che ora dovrebbe mangiarsi i gomiti e fare mea culpa». Ma dal fronte dem, Silvio Paolucci non raccoglie e dribbla il 5 Stelle: «La maggioranza di centrodestra», afferma, «ha seguito il modello Meloni: caos, confusione, superficialità, convocazioni sbagliate e tanti rinvii e un grave ritardo, con il programma che cambia continuamente. Oggi (ieri, ndr), dopo due giorni di ritardo, sono cominciati i lavori della commissione bilancio, ma sull’operato c’è sempre la spada di Damocle del parere dei revisori dei conti che ancora non arriva e senza il quale non ci può essere l’esame da parte della commissione». Tuona invece Francesco Taglieri, anche lui più realista del re: «È l’ennesimo schiaffo in faccia inferto da questo centrodestra agli abruzzesi. Nel carteggio che ci è stato esposto manca completamente una visione di come la Regione, al netto degli aiuti che si spera arriveranno dal Governo, intende destinare le proprie risorse sul territorio. Sia chiaro che se le somme necessarie a contenere il caro energia per famiglie e imprese non vengono stanziate ora sarà dura che nei primi 60 giorni del 2023 si possano trovare 5 milioni di euro. Già parliamo di una cifra assolutamente non congrua alle esigenze del territorio, ma la scelta di non prevederle subito la dice lunga sul rispetto che Lega, Fratelli D’Italia e Forza Italia, hanno degli abruzzesi e del Consiglio regionale», è il commento tranchant del capogruppo M5S, spalleggiato dai colleghi Giorgio Fedele, e Pietro Smargiassi.
Da solo, Mauro Febbo, ribatte alla minoranza, e va giù pesante: «Dalle opposizioni parole al vento. Centrosinistra e 5 Stelle hanno dimostrato la pochezza delle loro proposte. Abbiamo assistito al solito isterismo basato sul nulla. Buona parte del dibattito concentrato solo sulla richiesta generica e puerile di interventi a sostegno del caro energia ma senza entrare nel merito delle ingenti risorse stanziate dal governo nazionale (21,2 miliardi di euro) e di quelle di prossima emanazione a livello europeo (140 miliardi di euro)».
E alle 22, 30 maggioranza e opposizione, a ranghi ormai ridotti, erano ancora in Commissione per votare, a tutti i costi, la norma Sospiri, De Renzis, Testa e D’Incecco per indire un referendum consultivo che servirà a cambiare la denominazione comunale della Città di Popoli in Città di Popoli Terme. C’è anche questo in Bilancio. Il sipario si riapre il 27 dicembre con il verdetto dei revisori dei conti.