AVEZZANO. LFoundry apre al lavoro agile extra Covid e l’amministratore delegato D’Antiochia annuncia di voler andare avanti per favorire la conciliazione dei tempi di vita-lavoro con la produttività. La trattativa tra azienda e sindacato sul regolamento, che consentirà a parte dei 1.400 dipendenti impegnati nel settore amministrativo di usufruire dello smart working, sta procedendo. Prima dell’emergenza Covid il lavoro agile non era previsto nello stabilimento dove si producono memorie volatili e semiconduttori. Nella fase pandemica, invece, si è iniziato a testarlo e ora diventerà una formula da applicare in ogni mese dell’anno. «Abbiamo deciso di valorizzare l’esperienza acquisita durante la pandemia con il lavoro agile», ha dichiarato Marcello D’Antiochia, responsabile LFoundry di Avezzano, «tale strumento ha infatti consentito di limitare gli effetti della stessa e, al contempo, se ben organizzato, favorire la conciliazione dei tempi di vita-lavoro e della produttività. Riteniamo che questa, insieme alle altre politiche dirette alle nostre persone, siano importanti perché le risorse umane sono fondamentali per il successo ed il futuro di ogni organizzazione». Soddisfatto della scelta fatta dall’azienda anche il direttore di Confindustria L’Aquila. «Iniziative in materia di smart working, come quella di LFoundry», ha detto Francesco De Bartolomeis, «sono importanti perché rispondono ai principi fissati a livello nazionale da Confindustria e dalle parti sociali nel protocollo del 7 dicembre 2021. Lo smart working d’emergenza, superando molti pregiudizi, è stata l’occasione per migliorare le competenze digitali dei lavoratori e ripensare i processi aziendali. Occorre tuttavia un bilanciamento tra l’organizzazione agile del lavoro e la presenza fisica in azienda, che faciliti i rapporti interpersonali tra colleghi, specialmente dopo la fine dello stato di emergenza». (e.b.)