
CELANO. Le lettere non arrivano e l’assemblea dei donatori di sangue va quasi deserta. Lettere inviate dalla sezione Avis di Celano per una spesa di circa 300 euro. E giustamente protestano il presidente Antonio Paris e i componenti del direttivo, che alla delusione per l’impegno profuso inutilmente sommano il danno economico.
«Come nostra consuetudine», spiega Paris, «alla fine di ogni anno di attività inviamo ai soci una lettera di convocazione dell’assemblea natalizia e dell’assemblea ordinaria per fare un resoconto del lavoro svolto e porgere a ognuno gli auguri per le festività. Ci preoccupiamo di inviare queste lettere con largo anticipo perché possano arrivare ai destinatari nei tempi giusti per partecipare all’evento», continua il presidente, «e anche quest’anno abbiamo agito nello stesso modo. Ma le missive non sono pervenute a nessuno».
Eppure il tempo c’era tutto: «Le lettere sono state consegnate all’ufficio postale il 25 novembre», sottolinea Paris, «per l’assemblea convocata per il 19 dicembre. Le lettere in questione erano circa 250 per una spesa di 300 euro, destinate quasi tutte in città tranne una trentina per i donatori di Ovindoli e zone limitrofe. L’Avis ovviamente ha avuto a carico le spese di spedizione, quindi si deve considerare il peso economico di una piccola comunità basata soprattutto sul volontariato».
Ad avere la lettera sono stati solo quei pochi soci che l’hanno ricevuta a mano. «L’assemblea è andata quasi deserta, con le conseguenze negative per l’associazione», si rammarica il presidente, «verosimilmente ci aspettiamo anche che qualcuna di queste lettere torni indietro, non in tempi brevi ma nei prossimi mesi, per mancato recapito. È già successo negli anni precedenti e l’episodio era stato denunciato agli enti competenti. A parte le delusioni ricevute per il grande impegno che ormai i pochi volontari devono raddoppiare, i costi e la mancata riunione con tutti i componenti del gruppo, ci chiediamo anche come possa esserci un tale disservizio, e che percorso fanno le nostre comunicazioni. Anche questa volta faremo le nostre rimostranze a chi compete», conclude Paris assicurando: «E per il prossimo anno non usufruiremo del servizio postale ma ci organizzeremo in modo diverso». (a.r.)