CHIETI. La procura di Chieti ha citato in giudizio un cardiochirurgo per lesioni colpose, in relazione a un intervento di sostituzione di una valvola aortica, nell’estate 2016, su un paziente all’epoca 46enne che poi ha avuto una serie di complicanze, successive all’operazione, e lamenta un significativo indebolimento della funzione cardiocircolatoria. L’udienza predibattimentale è fissata per il 22 novembre in tribunale a Chieti e l’imputato è difeso dall’avvocato Leonello Brocchi, del foro di Pescara, mentre la persona offesa è assistita dall’avvocato Chiara Rinaldi del foro di Bologna.
Il pubblico ministero Giancarlo Ciani contesta al chirurgo, Gabriele Di Giammarco, all’epoca dei fatti primario di cardiochirurgia, di aver in pratica optato per l’impianto di una protesi valvolare biologica, in ipotesi di accusa facendo una valutazione incongrua vista la giovane età del paziente e il rischio di più rapido deterioramento di questo tipo di protesi rispetto ad una meccanica. Già dal 2019 il paziente ha avuto problemi, fino ad un episodio grave ad agosto 2023, con scompenso cardiaco acuto e blocco atrio-ventricolare per la disfunzione della protesi valvolare impiantata.
Di Giammarco è già sotto processo, davanti al tribunale di Chieti, per un presunto giro di corruzione scoperto nel reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale Santissima Annunziata, un «sistema» che – per l’accusa – è andato avanti dal 2011 all’ottobre del 2019.
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