
L’AQUILA. Ricognizione e monitoraggio di tutti gli aspetti che riguardano la sicurezza pubblica e potenziamento della qualità della vita. Queste le priorità indicate dal nuovo prefetto Giancarlo Di Vincenzo che si è insediato ufficialmente oggi all’Aquila, prendendo il posto di Cinzia Torraco, divenuta prefetto di Genova. Una giornata di incontri istituzionali, ma anche di momenti simbolici per toccare con mano una realtà che porta ancora i segni del sisma.
LA MEMORIA
Proprio da qui è partita la missione. Ancora prima di aprire l’agenda, il prefetto ha raggiunto la Cappella della Memoria, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, non distante dalla sede del palazzo di Governo. Lì ha reso omaggio alle vittime del sisma attraverso la deposizione di una composizione floreale. Non si è negato un momento di raccoglimento personale. «Questa visita», ha detto, «ha costituito occasione per una riflessione profonda nei confronti una tragedia che mi ha colpito sia come italiano che come abruzzese. L’Aquila era e resta una città bellissima e ho apprezzato come questa comunità ha saputo reagire».
A PALAZZO
Dopo l’insediamento nella Prefettura, in tarda mattinata Di Vincenzo ha incontrato i giornalisti. «Per me», ha detto, «è un onore essere all’Aquila, dove intendo collaborare con tutte le istituzioni all’insegna della trasparenza per migliorare la qualità della vita nel territorio». Già lo scorso anno il prefetto Torraco aveva siglato con il Comune un’intesa con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita ed elevare i livelli di sicurezza. «Si lavorerà», ha detto Di Vincenzo, «per rafforzare la percezione di sicurezza dei cittadini, fermo restando che è ancora più importante migliorare la qualità della vita. Conosco la città da abruzzese, analizzerò la situazione senza sottovalutare né sopravvalutare alcun aspetto». Di qui la convocazione a stretto giro del comitato per l’ordine e la sicurezza, già in questa settimana. «Prima partiremo dal capoluogo», ha assicurato il prefetto, «poi faremo incontri analoghi in provincia a Sulmona e Avezzano. «L’Aquila», ha aggiunto, «ha ottime statistiche di prevenzione dei reati, ma ciò non significa che non si debba lavorare».
BABY GANG
Uno dei nodi è la presenza di baby gang, come rilevato dalle cronache cittadine degli ultimi mesi. «Si tratta», ha detto Di Vincenzo, «di un fenomeno nazionale che si riflette in città. Accertato l’aumento di episodi criminali legati ai più giovani, valuteremo il fenomeno con l’attenzione dovuta».
IMMIGRAZIONE
Una delle sfide future è quella relativa all’integrazione della componente migratoria in città, proprio a partire dai più giovani, i minori non accompagnati la cui permanenza in città è legata al lavoro di comunità e associazioni che provvedono ad assicurare a chi arriva vitto, alloggio e istruzione. In alcune di queste comunità sarebbero state riscontrate irregolarità e alcuni ragazzi trasferiti fuori città o fuori regione, senza la possibilità continuità dal punto di vista sociale e scolastico. «Non posso entrare nel merito di queste vicende specifiche», ha chiarito Di Vincenzo. «Posso dire che è importante riflettere su questi aspetti e lavorare anche in relazione al contesto territoriale».
PALAZZO FIBBIONI
Il prefetto ha poi raggiunto il sindaco Pierluigi Biondi a palazzo Fibbioni. «Nel dare il benvenuto al prefetto in città», ha detto il primo cittadino, «ho confermato la disponibilità dell’amministrazione a proseguire il proficuo rapporto di collaborazione istituzionale che in questi anni ci ha permesso di affrontare con successo le dinamiche di un territorio esteso e vario come il nostro, certi di poter lavorare insieme con la stessa dedizione e lo stesso entusiasmo». Altra priorità indicata da Di Vincenzo, la gestione del sistema di protezione civile.
IL PROFILO
Di Vincenzo, 58 anni, originario di Chieti, è sposato e ha tre figli. Laureato in giurisprudenza, è abilitato all’esercizio della professione di avvocato. Negli ultimi tre anni ha ricoperto lo stesso ruolo a Pescara. È appassionato di rugby.