L’AQUILA. Perseguire gli obiettivi prefissati e continuare a rafforzare il legame con il territorio. Sono queste le aspirazioni dell’Aquila del presidente Massimiliano Barberio che, assieme al proprio gruppo di lavoro, nel 2023 auspica di raccogliere quanto seminato.
Di recente, la certificazione dell’Agenzia delle entrate ha attestato «una società sana senza pendenze», un buon biglietto da visita per far avvicinare sostenitori e sponsorizzazioni, a oggi oltre 250.
A tre giorni dalla fine del 2022 il presidente Barberio traccia un bilancio dell’anno ormai agli archivi.
«Se dovessi fare un riferimento all’anno solare direi dolceamaro per come si è conclusa la passata stagione», esordisce il patron rossoblù, «per la prima parte della stagione in corso siamo contenti e soddisfatti. Sta andando bene, in base a quello che ci eravamo prefissati. Le altre due contendenti (Giulianova e Renato Curi Angolana, ndc) stanno facendo molto; una grossa sorpresa è rappresentata dall’Angolana, rinforzata dal mercato».
«Il bilancio è positivo anche per la conquistata finale di Coppa Italia perché ci tenevamo tanto», aggiunge Barberio, «la rosa lunga è stata allestita di proposito per riuscire a tenere entrambi gli obiettivi e per evitare eventuali malcontenti che si possono creare per chi gioca meno e può esprimersi in una competizione piuttosto che nell’altra».
Il 2023 rappresenterà un banco di prova per il club aquilano per la conquista della serie D. Serie D che Barberio non nomina – per scaramanzia, ovvio – ma sottolinea come si è sulla strada giusta per agguantarla. «L’obiettivo è continuare a far bene, con il passo di adesso, per raggiungere i nostri obiettivi», dice il numero uno del club, «tranne qualche passo falso in casa, abbiamo fatto bene fuori casa. E subito dopo la sosta c’è l’occasione (l’8 gennaio, ndc) per rifarci subito e battere il Giulianova».
«Siamo migliorati», sottolinea Barberio guardando alla società e alla sua crescita, «più persone si uniscono più siamo forti, il nostro è un gruppo aperto e chi vuole partecipare è ben gradito. Abbiamo nuovi sponsor, continueremo a porre attenzione al sociale, al settore femminile, alle giovanili, ai diversamente abili e ai tanti mondi che ci girano intorno perché ci teniamo a fare rete. Con il 95ennale siamo riusciti a tenere vivi i nostri contatti, vecchie glorie comprese».
Dopo gli arrivi di Matteo Sorrini, Henri Shiba, Andrea Massetti, l’ultima operazione del mercato rossoblù, ovvero l’acquisto di Antonio Mastrone, centrocampista classe 2001, rimasto in prestito al Capistrello fino a fine stagione, rivela una progettualità futura. «È un intervento volto al futuro», spiega Barberio, «è bravo e quindi è un investimento in prospettiva. Abbiamo speso più del dovuto per una squadra valida da un punto di vista tecnico anche in altre serie. Ora però è fondamentale vincere».
Nel nuovo anno vedrà la luce un altro progetto.
«Il progetto stadio non è più un segreto», conclude Barberio, «nel 2023 verrà definito il tutto con concretezza. Si tratta di una bella prospettiva per una società atipica come la nostra».
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