L’AQUILA. L’aperitivo della vigilia di piazza Regina Margherita all’Aquila non solo ha dimenticato il terremoto e brillantemente superato i due anni di pandemia, ma è uscito dalle quattro mura del locale che vi aveva dato vita e ha contagiato le altre piazze, bar e osterie del centro, per approdare lungo il corso, in piazza Santa Giusta, in viale Crispi, sotto gli alberi del parco del Castello, ai Quattro Cantoni, in piazza Chiarino. Ogni angolo del centro storico è stato preso d’assalto da comitive di giovani (e anche meno giovani), con in mano un bicchiere di plastica o di vetro, qualcuno con il cappello di Babbo Natale, altri con barba posticcia, ma tutti con la voglia di festeggiare l’arrivo delle vacanze.
Per gli studenti fuori sede è stata l’occasione per abbracciarsi e salutare la città dell’Aquila prima di prendere armi e bagagli e tornare a casa per Natale.
Un appuntamento, quello dell’aperitivo della vigilia, che è diventato ormai una vera e propria istituzione, oltre che una tradizione, tanto che molti sono arrivati da fuori città per partecipare. Mentre le autorità sono state costrette a mettere in campo anche una certa quantità di controlli, con pattuglie di polizia municipale, polizia e finanza a controllare. I carabinieri hanno inviato anche due militari a cavallo. Presenti anche una trentina di volontari di protezione civile, schierati per evitare che la festa prendesse pieghe poco gradite.
Da parte sua, l’Asm ha dovuto organizzare una pulizia straordinaria per rimuovere la migliaia di bottiglie rimaste un po’ ovunque nel centro storico dopo la festa. Purtroppo, in molti hanno notato il vezzo di abbandonare rifiuti e anche la maleducazione di chi approfitta di un angolo nascosto o un portone per “alleggerirsi” un po’, generando le proteste dei residenti.
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