
PESCARA. I numeri di aprile pubblicati ieri da Assaeroporti suonano come una sentenza di condanna per lo scalo abruzzese che, nei primi quattro mesi del 2024, ha perso 12mila passeggeri rispetto all’anno scorso. E si allontana sempre di più da quell’obiettivo ambizioso del milione di passeggeri annunciato dalla Saga che l’aeroporto d’Abruzzo avrebbe dovuto centrare entro la fine del 2024.
Ha atteso al varco i dati di Assaeroporti il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso e, ieri mattina, non ha perso tempo per sparare a zero sulla Regione, che detiene quasi l’intero pacchetto di Saga, la società che gestisce lo scalo. «I primi quattro mesi del 2024 all’aeroporto d’Abruzzo hanno fatto registrare 12.048 passeggeri in meno», incalza il parlamentare Dem, «in pratica, nel primo quadrimestre di quest’anno, lo scalo ha perso in media 3.000 utenti al mese rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Particolarmente forte il calo nel mese di aprile, quando i transiti sono stati 8.293 in meno», rimarca D’Alfonso che pone subito a confronto l’Aeroporto d’Abruzzo con il resto d’Italia. «Eppure», esclama il deputato pescarese, «a livello nazionale nel primo quadrimestre si è avuto un aumento medio dei passeggeri del 12%».
Quindi entra nel dettaglio e rincara la dose. «Anche negli ultimi due mesi del 2023», afferma, «lo scalo pescarese aveva perso utenti: ben 6.974 (3.690 a novembre e 3.284 a dicembre) rispetto all’anno prima. Dunque sono sei mesi che l’aeroporto d’Abruzzo perde utenti, con la sola eccezione del mese di marzo in cui – grazie alla Pasqua “bassa” che ha fatto anticipare le partenze – si è avuto un lievissimo incremento (+2,6%)».
Ma era solo una falsa speranza che attendeva conferme o smentite proprio attraverso i dati di aprile. Che hanno purtroppo confermato la tesi dell’illusione.
Saga non commenta. «Ma i numeri dicono che non è un fatto episodico», sostiene il dem, «ci troviamo davanti ad una crisi sistematica, dovuta alla cancellazione dei voli per Milano Linate e Varsavia, cui si aggiungono i forti tagli ai collegamenti con Torino, Barcellona (Girona), Bergamo, Dusseldorf, Malta e Memmingen; inoltre, gli orari di alcune frequenze sono diventati molto più scomodi rispetto a un anno fa».
Per D’Alfonso siamo alle porte di un flop politico: «La Regione vola basso», conclude, «perché nessuno va a protestare con Ryanair, che gestisce la maggior parte dei voli in partenza da Pescara, chiedendo orari migliori e più destinazioni? Sarà un caso ma dall’arrivo del nuovo direttore generale Luca Bruni, insediatosi a ottobre scorso, l’aeroporto d’Abruzzo perde transiti. Il traguardo del milione di passeggeri – vagheggiato dal presidente Marsilio a gennaio – già a maggio si rivela essere un mero sogno». La parola passa alla Regione.
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