SAN VITO CHIETINO. Una chiesa stracolma e lacrime hanno accompagnato ieri pomeriggio il funerale di Samanta Marchegiano, la 24enne di San Vito morta il 2 maggio scorso a Macerata, dove si era trasferita per frequentare la facoltà di Giurisprudenza. Le esequie nella chiesa parrocchiale Immacolata Concezione di San Vito sono state officiate dal parroco don Peppino Simone Calabria, e dal concelebrante don Erminio Di Paolo, parroco a Guardiagrele ma originario di San Vito, legato alla famiglia Marchegiano.
Straziante il dolore di papà Franco e mamma Doriana, della sorella Gabriella, dei nonni Florindo e Rina, degli zii e dei cugini. Infinito il dolore dei suoi ex compagni di scuola, che hanno espresso un «pensiero per la cara Samanta» con un semplice regalo, un cuore neroazzurro per richiamare l’Inter, la sua squadra preferita. Il parroco, per portare un po’ di conforto, ha letto le parole della canzone di Fiorella Mannoia “Che sia benedetta”.
Tra gli altri era presente per l’ultimo saluto alla giovane anche il sindaco Emiliano Bozzelli. Le ex insegnanti di Samanta, della primaria e della media di San Vito, hanno ricordato com’era brava, generosa e speciale la loro ex alunna: «Per una comunità educante, ogni ragazzo o ragazza è, prima di qualunque altra considerazione o definizione, un figlio o una figlia di cui prendersi cura, da ascoltare, da far crescere e da accompagnare nel cammino della vita. In questo cammino interrotto, il dolore che oggi sentiamo nei nostri cuori è grande. Ma questo dolore è mitigato da ricordo e dal privilegio di averti conosciuta e dalla certezza che ora sei un luogo migliore». Al termine della cerimonia il feretro, che prima della chiesa era stato portato a casa, è stato accompagnato in corteo al cimitero del paese.
Samanta era stata rinvenuta priva di vita da una delle coinquiline, dentro la vasca da bagno della sua casa di Macerata. Le cause del decesso sono state chiarite dall’autopsia: è annegata dopo un malore. L’arrivo dei soccorsi e il disperato tentativo di rianimarla sono stato purtroppo inutili.
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