MONTESILVANO. Era il 19 ottobre 2020 quando il consiglio comunale di Montesilvano, all’unanimità, decise di avviare di riconoscimento della spiaggia libera delle dune a monumento naturale regionale. Da allora però, nonostante i passi avanti compiuti per l’eliminazione del degrado e dei rifiuti, anche grazie al trasferimento altrove dell’area di alaggio, il tratto di litorale con le dune naturali, che sorge all’altezza di via Sele, non ha ancora ottenuto il riconoscimento sperato. A riaccendere i riflettori sul tema è la consigliera comunale del Pd Romina Di Costanzo che, all’epoca, era stata la prima firmataria della mozione presentata dalle opposizioni in consiglio e poi approvata all’unanimità attraverso la quale si impegnava l’amministrazione ad avviare l’iter per il riconoscimento del monumento naturale, previsto dalla legge quadro regionale sulle aree protette.
«A distanza di quasi quattro anni dalla presentazione della nostra mozione approvata a maggioranza», commenta la consigliera, «poco o nulla è stato fatto per dare seguito alle procedure di classificazione dell’area come Monumento naturale regionale, il cui riconoscimento avviene con un decreto del presidente della giunta regionale su proposta del Comune interessato». Di Costanzo ricorda, infatti, che «le motivazioni erano chiare e convincenti: dato che in maniera del tutto naturale si erano ripristinate le componenti paesaggistiche tipiche dell’ambiente psammofilo, ad opera di una pianta erbacea rara e minacciata a livello europeo, l’ammofila arenaria, il riconoscimento del sito a monumento naturale avrebbe favorito la tutela della biodiversità della flora e fauna costiera, diversificando anche l’offerta turistica verso un’accezione più sostenibile».
Un luogo privilegiato dove ammirare la flora dunale e gli uccelli che la frequentano, che avrebbe rappresentato anche un valore aggiunto nell’iter per l’ottenimento della Bandiera Blu. «Inoltre, il monumento ambientale», prosegue Di Costanzo, «avrebbe costituito un importante richiamo didattico per le scolaresche, presentando un litorale nelle sue caratteristiche di integra naturalità con la possibilità di poter vedere e studiare specie marine rare». Ma ad oggi, stando a quanto lamenta la consigliera dem, nulla è stato fatto dal momento che «le procedure di classificazione sono rimaste lettera morta e il nostro progetto è rimasto nel limbo delle buone intenzioni». Di Costanzo chiede, quindi, le ragioni di questa inerzia, anche alla luce del fatto che il riconoscimento non avrebbe comportato né vincoli, né economie di gestioni complesse: «È evidente che per l’amministrazione comunale sembra essere più accettabile favorire eventi di motocross e far passare i motori dei mezzi sull’arenile, piuttosto che adoperarsi con una semplice richiesta finalizzata a valorizzare e tutelare un ambiente naturale unico».