
CUPELLO. «Non ritireremo la delibera perché siamo stati accusati in modo grave sui social per la nostra attività amministrativa. Si tratta di accuse pesanti, lesive: quando saremo pronti con le querele, tutto ciò sarà valutato direttamente dalla Procura della Repubblica di Vasto, la sede giusta per verificare o meno il nostro corretto operato. Prendo atto e rispondo serenamente alla senatrice Liliana Segre che aveva appunto chiesto un confronto istituzionale: i confronti si fanno nelle sedi appropriate e non sui social».
Risponde così il sindaco di Cupello, Graziana Di Florio, alla senatrice a vita che nei giorni scorsi aveva chiesto il ritiro della delibera con la quale si autorizzava l’amministrazione a sporgere querela nei confronti di alcuni cittadini («ma non consiglieri di opposizione o personale politico», ci tiene a confermare il sindaco) rei di «post e commenti pubblicati, mediante pagina Facebook, contenenti affermazioni gravi e diffamatorie contro questa amministrazione comunale».
Sul caso è intervenuto anche il Pd, che in una nota afferma che «non possiamo nascondere la nostra preoccupazione, trattandosi di un atto pensato per intimorire e frenare l’esercizio del diritto di critica verso le decisioni amministrative operate dalla maggioranza di centrodestra che guida il Comune»: spiega dichiara Daniele Marinelli, responsabile organizzazione del Pd abruzzese, «il legittimo dissenso e la libera espressione del pensiero sono pilastri su cui poggia la nostra civiltà democratica. È dovere delle autorità cittadine, pertanto, alimentare e sostenere ogni forma di dibattito e di confronto, anche quelli più franchi e severi. Facciamo nostro l’appello della senatrice a vita Segre e auspichiamo che la delibera venga presto ritirata».
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