L’AQUILA. La salute dei detenuti è stata al centro della visita aquilana del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale Felice Maurizio D’Ettore.
LA DELEGAZIONE
Ieri mattina una delegazione (nella foto), formata anche dal garante dei Detenuti per l’Abruzzo, Gianmarco Cifaldi, dal direttore generale dell’Asl, Ferdinando Romano, dall’avvocato Irma Conti e dal professor Mario Serio, è stata infatti ricevuta dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo. L’incontro è stato l’occasione per presentare un progetto di digitalizzazione delle cartelle mediche per la raccolta dei dati sanitari relativi a ogni detenuto, con Romano che ha sottolineato l’esigenza di un adeguato piano economico che incentivi i medici a prestare servizio all’interno delle case circondariali, e Di Vincenzo che ha a sua volta illustrato alcune iniziative riguardanti l’assistenza sanitaria ai detenuti, come l’elaborazione di uno specifico protocollo con il coinvolgimento dell’Asl 1 e della casa circondariale dell’Aquila per l’ottimizzazione delle cure mediche rivolte alle persone detenute nelle strutture, tra cui quelle recluse nel carcere Le Costarelle. Carcere aquilano balzato alle cronache nazionali per i dieci mesi di detenzione del boss mafioso Matteo Messina Denaro, poi deceduto nel settembre 2023 nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, ma che a oggi ospita altri “illustri” detenuti del calibro di Nadia Desdemona Lioce, ex brigatista condannata all’ergastolo in regime di 41 bis, nonché il boss della mafia garganica Marco Raduano, macchiatosi a sua volta di reati legati al narcotraffico con l’aggravante del metodo mafioso e protagonista, lo scorso 24 febbraio, di una fuga rocambolesca dal carcere di Nuoro dove stava scontando la condanna. La sua evasione, portata a termine calandosi dal muro di cinta della struttura per mezzo di lenzuola annodate, aveva fatto scattare una complessa caccia all’uomo. Il fuggitivo fu subito inserito tra i dieci ricercati italiani più pericolosi secondo Europol. La fuga era poi terminata con un nuovo arresto in Corsica da parte del Ros dei carabinieri. Quindi il trasferimento nel capoluogo abruzzese, dove sta attualmente scontando la condanna in una cella del carcere di Preturo.
i numeri
Una struttura che, stando ai dati diffusi lo scorso 31 gennaio dall’osservatorio della detenzione in Italia Antigone, conta 162 detenuti, di cui 12 donne e 15 stranieri. Tra questi, 154 sono divisi tra le otto sezioni destinate alla detenzione di soggetti sottoposti al 41 bis, di cui una sezione femminile con 12 detenute, più altri 17 detenuti comuni, per un tasso di affollamento pari al 71,5 %. I detenuti lavoranti sono 31 al 41 bis e 15 i detenuti comuni (su 17 complessivi di cui due nuovi giunti che presto svolgeranno attività lavorative), tanto che L’Aquila si conferma tra i pochi istituti che emanano interpelli per posizioni di lavoro alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria. La sorveglianza è invece affidata ai 147 agenti di polizia penitenziaria su un totale di 165 unità previste. (t.d.b.)