CHIETI. Anche Chieti ricorda Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume che, prima di essere deportato a Dachau, dove morì il 10 febbraio del 1945, riuscì a salvare oltre 5mila ebrei dai campi di concentramento nazisti. La cerimonia si è svolta ieri mattina lungo via Principessa di Piemonte, dove è presente un’aiuola dedicata appunto a Palatucci e curata dall’Avis, associazione presieduta da Tullio Parlante. Alla cerimonia hanno partecipato il questore Aurelio Montaruli, il prefetto Mario Della Cioppa, insieme ai vertici della polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, vigili del fuoco, polizia stradale, esercito e polizia locale. Presente anche una delegazione dell’associazione nazionale Polizia di Stato, il sindaco Diego Ferrara e gli studenti della 3ªB della scuola Chiarini.
Palatucci a Fiume fu prima addetto all’ufficio stranieri e poi questore reggente. Tra il 1938 al 1944 salvò numerose famiglie di ebrei permettendo loro di ricevere permessi di viaggio o di residenza: per questo fu arrestato e deportato a Dachau.
In Israele Palatucci è incluso nella lista dei “Giusti tra le nazioni”, mentre l’Italia gli ha assegnato la medaglia d’oro al merito civile. Il questore Montaruli, riprendendo le parole di Liliana Segre sull’indifferenza, ha ricordato il grande gesto di Palatucci.
«Lui è stato tutto meno che indifferente», ha detto il questore, «ha avuto il coraggio di non voltarsi dall’altra parte, di lottare e combattere l’indifferenza che in quel periodo regnava sovrana. Così ha salvato oltre 5mila ebrei da una morte sicura. Lui deve essere un esempio per tutti noi e per le nuove generazioni». L’aiuola è stata poi benedetta da monsignor Bruno Forte. (e.g.)
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