AVEZZANO. È come se un’intera città fosse sparita dalla carta geografica della Marsica. 34.086 abitanti. Tanti sono quelli che l’intero comprensorio ha perso dal 1951 al 2020. Quasi 682 ogni anno. E lo spopolamento non accenna a placarsi: le stime per i prossimi anni non lasciano presagire un’inversione di tendenza e il fenomeno riguarderà anche i centri più grandi. Secondo le previsioni, ad esempio, la popolazione di Avezzano scenderà sotto quota 40mila entro il 2028.
comuni montani in crisi
La fotografia scattata dall’Osservatorio Abruzzo di Openpolis è emblematica: il territorio marsicano ha perso oltre 34mila persone dal 1951 al 2020. Molti si sono trasferiti altrove, all’estero, in altre regioni italiane o città abruzzesi, per motivi di lavoro o studio. Una piaga, questa, che affligge soprattutto i piccoli centri montani: Ortona dei Marsi, nel perimento del Parco nazionale d’Abruzzo, ha perso l’84 per cento della popolazione negli ultimi cinquanta anni, passando da 2.670 ad appena 437 abitanti. Meglio non va a Bisegna, che registra un meno 80 per cento, da 1041 a 208 residenti. Il Comune che ha visto svanire il maggior numero di abitanti in termini assoluti è però Tagliacozzo, con 3.792 persone in meno (da 10.235 abitanti a 6.443). Circa 76 ogni anno. Lo spopolamento non lascia scampo nemmeno a Cappadocia (-76 per cento), Sante Marie (-66 per cento), Villavallelonga (-56 per cento) e Ovindoli (-51 per cento).
l’immigrazione
Sono appena cinque, su un totale di trentasei, i comuni che registrano numeri in controtendenza: oltre ad Avezzano, la popolazione risulta in aumento (seppur lieve) a Luco dei Marsi, Trasacco, Oricola e Rocca di Botte. Nei due centri fucensi, l’incremento dei residenti è dovuto soprattutto all’arrivo di cittadini extracomunitari, per lo più impiegati come braccianti nella piana del Fucino. Ed è proprio l’immigrazione una delle leve che più attutisce l’impatto dello spopolamento.
avezzano sotto 40mila
Sono 1.148, invece, gli abitanti persi da Avezzano nell’ultimo decennio. Dopo i numeri vertiginosi durante il boom economico e fino agli anni ’90, la crescita della popolazione avezzanese si è arrestata. Secondo i dati Istat, la città marsicana scenderà sotto quota 40mila abitanti entro il 2028. La causa principale sarà il calo delle nascite (dalle 284 del 2021 alle 259 del 2031). La chiave di lettura è da cercare nel numero dei cittadini che decidono di trasferirsi altrove: nel 2021 erano 1.176, diretti in altri comuni o all’estero.
provvedimenti
Lo studio di Openpolis evidenzia come il numero di abitanti in Abruzzo sia «stabile dal 1951» mentre, negli ultimi settanta anni, «nei comuni periferici e ultraperiferici la popolazione si è ridotta di un terzo». I dati relativi allo spopolamenti hanno portato la Regione ad adottare misure urgenti in favore di 173 comuni con popolazione inferiore a tremila abitanti. La legge prevede un assegno di natalità per favorire l’incremento delle nascite nei comuni di montagna e un contributo di 2.500 euro all’anno in favore dei nuclei familiari che si impegnano a trasferire la propria residenza in un piccolo comune montano e a mantenerla per almeno tre anni. I comuni della Marsica inclusi nell’elenco approvato dalla Regione sono: Bisegna, Canistro, Cerchio, Civita d’Antino, Collarmele, Collelongo, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Massa d’Albe, Morino, Opi, Ortona dei Marsi, Ortucchio, Ovindoli, Pereto, Pescasseroli, Pescocostanzo, Sante Marie, San Vincenzo Valle Roveto, Scurcola Marsicana e Villavallelonga.
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