AVEZZANO. I migranti sono motori della crescita economica del nostro territorio. Questo il messaggio lanciato dalla Caritas diocesana e dall’associazione Migrantes della diocesi di Avezzano alla luce della morte di El Gharroudi Abdelbasset, 32 anni di nazionalità marocchina. Il giovane era alla guida dell’Alfa 147 che si è scontrata con un fuoristrada giovedì all’ora di pranzo all’incrocio tra strada 30 e strada 37, nel territorio comunale di Ortucchio, nel cuore del Fucino. Il 32enne, dipendente come gli altri connazionali che viaggiavano con lui di un’impresa agricola di Avezzano con terreni anche a Ortucchio, è morto il giorno successivo allo schianto a causa delle ferite riportate. Stava tornando con i suoi colleghi a casa dopo una giornata di lavoro iniziata alle 4 del mattino nei campi. «Ci uniamo al dolore della comunità marocchina, provata dal lutto conseguente al terribile incidente avvenuto nella giornata dell’11 luglio, lungo le strade del Fucino», hanno commentato i vertici della Caritas diocesana guidata da don Carmine Di Bernardo e dell’ufficio Migrantes, diretto da Lidia Di Pietro, «i lavoratori migranti oltre a essere importanti motori della crescita economica del nostro territorio, sono uomini e donne che, attraverso il lavoro, garantiscono dignità e futuro a se stessi e alle proprie famiglie e contribuiscono alla vitalità dei nostri quartieri e dei nostri paesi». Un messaggio chiaro da parte della Caritas e di Migrantes – organismo pastorale della conferenza episcopale italiana – che assistono spesso le famiglie dei braccianti durante i periodi di difficoltà. Nell’incidente, oltre al 32enne deceduto la scorsa settimana, sono rimasti coinvolti altri sui connazionali: tre ricoverati d’urgenza all’ospedale di Avezzano e uno trasferito in eliambulanza in quello dell’Aquila. Intanto la macchina della solidarietà per El Gharroudi Abdelbasset e la sua famiglia si è già messa in moto. Luigi Antonetti segretario Flai-Cgil e membro della commissione ente bilaterale dell’agricoltura, si è attivato per «cercare attraverso una rete di conoscenze i familiari del 32enne, «per aiutarli a sbrigare le varie formalità e fargli ottenere i fondi previsti dalla normativa». (e.b.)
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