PESCARA. Il fine settimana con il caldo africano, e le spiagge assaltate dai bagnanti, guastato dall’invasione della mucillagine. Lo strato di colore tra il giallastro e il marrone ha ricoperto anche ieri, come accade da diversi giorni, l’acqua nel tratto di mare cittadino e in quello di Francavilla. Se venerdì e sabato i casi erano stati segnalati dappertutto sul litorale pescarese e regionale, ieri gli episodi più evidenti si sono verificati sul tratto a sud del fiume.
Fin dalle prime ore della mattina, viste le temperature elevate, la spiaggia di Pescara era affollata da famiglie e, in generale, da bagnanti in cerca di refrigerio in acqua. Se all’inizio della giornata la situazione non era delle migliori, ma sopportabile, con il passare delle ore lo scenario è cambiato notevolmente. In peggio. A ora di pranzo era ormai quasi impossibile fare il bagno, tanto vasta e sgradevole era la “distesa” di mucillagine in acqua. Così, migliaia di persone sono rimaste sotto palme e ombrelloni, o negli stabilimenti, per cercare sollievo all’ombra. Ma c’è anche chi ha preferito tornarsene a casa.
Una beffa per i gestori dei lidi cittadini, che cercano di attrarre famiglie e turisti, e che si vedono già costretti a fronteggiare il carovita e le mille difficoltà dei clienti, ma anche fenomeni naturali come questo. La mucillagine è infatti causata dalle alte temperature di questi giorni e dalle alluvioni che in precedenza hanno colpito il nord Italia, con grandi sversamenti in mare dai principali fiumi. E, nelle ultime ore, anche dall’assenza di correnti che possano allontanare le sostanze stagnanti in mare. Per rivedere le acque cristalline delle settimane passate, gli esperti dicono che bisognerà attendere la prossima perturbazione in arrivo (per domani sono previsti temporali).
Nonostante la sensazione sgradevole – sia visiva che al contatto in acqua – la presenza in mare di mucillagine non desta preoccupazione per la salute dei bagnanti.
Si tratta di aggregati di polisaccaridi (zuccheri complessi), che si presentano sotto forma di strisce o reticoli, di piccole e grandi dimensioni, di magma organico. Nel fine settimana appena trascorso è stata osservata sia in sospensione che sul fondo in quasi tutti i tratti di costa abruzzesi. L’avvistamento è iniziato giovedì scorso, a circa 3 miglia dal litorale.
Al largo di Francavilla, nella giornata di ieri e in quella di sabato, è stata osservata una striscia di mucillagine entro 300 metri dalla linea di costa, di circa 5 metri di larghezza e lunga decine di metri, accumulata lungo il fronte di corrente. Le alghe sono presenti su quasi tutta la costa, ma l’Arta ricorda che «non c’è alcun pericolo per l’uomo, a parte la sensazione fastidiosa e, in rari casi, il prurito che può procurare il contatto con i “macrofiocchi” di mucillagine. Nei giorni scorsi il fenomeno, proveniente dal Veneto, era stato osservato lungo le coste marchigiane. Le condizioni di abbondanti piogge di questo ultimo periodo, che hanno arricchito il mare di nutrienti tramite gli apporti fluviali, hanno probabilmente favorito, unitamente alle alte temperature, la proliferazione di fioriture di specie di fitoplancton che possono secernere sostanze di tipo mucoso come processo fisiologico del tutto naturale». L’Arta continuerà a monitorare la situazione e, se il fenomeno dovesse intensificarsi, effettuerà campionamenti aggiuntivi, con indagini analitiche, che riguarderanno, oltre ai normali parametri biologici, anche la determinazione di parametri chimici, di nutrienti e fitoplancton.