L’AQUILA. Rischio di infiltrazioni malavitose per gli appalti della ricostruzione post sisma. A rilanciare l’allarme è il ministero dell’Interno in una relazione al Parlamento relativa all’attività svolta dalla Direzione investigativa antimafia (Dia). Secondo le “Proiezioni della criminalità organizzata sul territorio nazionale” relative al primo semestre dello scorso anno, ci sono «concreti rischi di infiltrazione criminale attraverso imprese legate a sodalizi extraregionali tuttora verosimilmente attratte dai cospicui finanziamenti stanziati per la ricostruzione post sisma». Se da un lato «non emergono tentativi di penetrazione» nel territorio provinciale dell’Aquila da parte di consorterie criminali riconducibili a camorra, sacra corona unita, ‘ndrangheta e mafia siciliana, «permangono i rischi riguardanti gli appalti per la ricostruzione». Di positivo nella relazione della Dia c’è che in Abruzzo, nei primi sei mesi dello scorso anno «non si sono verificati episodi delittuosi riconducibili alla criminalità organizzata, tantomeno condotte spia che facciano ipotizzare il consolidamento di gruppi criminali organizzati stanziali». Il prefetto dell’Aquila ha un ruolo preminente nel sistema dei controlli sulla ricostruzione e c’è stato l’impegno da parte della prefettura nell’ambito del contrasto alle infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e nelle commesse private legate al post sisma del 2009. La relazione evidenzia, che proprio alla luce di questi rischi concreti, prosegue costante ed efficace l’attività del Gruppo provinciale interforze nel controllo delle ditte che operano nei cantieri provinciali e nel cratere sismico «al fine di prevenire l’infiltrazione mafiosa negli appalti di ricostruzione degli edifici pubblici e privati”. Proprio in relazione ai rischi di infiltrazione da parte di organizzazioni criminali extraregionali il 2 febbraio 2021 è stato stipulato con l’Anac e i con i presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche un “Accordo per l’esercizio dei compiti di alta sorveglianza e di garanzia della correttezza e della trasparenza delle procedure connesse alla ricostruzione pubblica post-sisma”. Questo organo ha ulteriormente regolamentato le attività di vigilanza e di verifica preventiva sulla legittimità degli atti riguardanti l’affidamento e l’esecuzione dei contratti da parte del presidente dell’Anticorruzione e dell’Unità operativa speciale. Quindi il rischio di infiltrazioni mafiose è alto, ma altrettanto imponente è il sistema di controllo messo in atto nel cratere.
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