SULMONA. «Siamo una città d’arte, non dobbiamo aver paura di diventare una vera città di turismo»: l’assessore al Bilancio Katia Di Marzio inquadra così l’entrata in vigore della tassa di soggiorno, che i visitatori che arriveranno in città pagheranno a partire da metà novembre. Il provvedimento è ormai passato al vaglio di giunta, commissione Bilancio presieduta da Teresa Nannarone e consiglio comunale: dopo i passaggi istituzionali locali, da qualche giorno è iniziata la pubblicazione su Federalismo fiscale.
Ciò significa che dopo quindici giorni, dovranno passarne altri sessanta per l’entrata in vigore: dopodiché chi pernotta in città, a partire grossomodo dalla metà di novembre, dovrà versare al municipio 0,70 euro se si ferma in una piazzola camper, 1 euro se pernotta in un hotel fino a tre stelle o in un B&B, e 1,5 euro se prende una stanza in un hotel a quattro o cinque stelle.
Vengono esentati coloro che si fermano per lavoro o per usufruire di cure sanitarie, chi ha meno di 14 anni o ha prenotato un pacchetto vacanze prima dell’entrata in vigore del provvedimento.
un tesoretto da 18mila euro
Dall’imposta l’amministrazione guidata dal sindaco Gianfranco Di Piero conta di incassare circa 18mila euro: tanto è stato ipotizzato nel bilancio di previsione. La cifra si basa sulle 54mila presenze ufficiali registrate a Sulmona nel 2019. «Numeri che ovviamente sono diminuiti durante i due anni caratterizzati dalle restrizioni dovute alla pandemia», spiega l’assessore Di Marzio, «ma che ci auguriamo continuino a risalire: questa è stata la stagione della ripresa, le prossime speriamo che siano le stagioni della crescita, e che quella cifra possa così essere superiore a quanto stimato».
reinvestire nel settore
Gli introiti sono vincolati a investimenti nel turismo, un settore per il quale a Sulmona si spera di continuare sulla buona strada intravista nel corsa dell’estate che sta volgendo al termine. Questo è quello che chiedono gli operatori del settore, ed è quello che ha intenzione di fare l’amministrazione comunale. «Fin da subito abbiamo avviato tavoli di confronto con gli albergatori e tutti gli operatori del settore, ed è quello che continueremo a fare», assicura Di Marzio, «è un percorso di confronto attraverso il quale abbiamo raccolto suggerimenti. Abbiamo fatto aggiustamenti, come è giusto che sia. Continueremo così per scegliere il modo migliore per far progredire il settore ricettivo in città, per capire ad esempio se è il caso di investire sulle fiere o sui servizi. Di certo pagare una tassa in più non fa piacere a nessuno, anche se in questo caso non saranno i sulmonesi a pagarla», continua l’assessore al Bilancio, «ma l’importante è che porti appunto dei benefici, a partire da quelli che possono ricevere gli operatori del settore migliorando i servizi che offre la città e facendo di conseguenza aumentare il numero dei visitatori».
una città di turismo
«Fino a oggi Sulmona non ha mai avuto una tassa di soggiorno come quelle città che sono mete consolidate del turismo», conclude l’assessore Di Marzio, «ma sono convinta che possiamo ambire a diventarlo e ad avere un ruolo importante nei circuiti turistici: partiamo dal presupposto che Sulmona è indubbiamente una città d’arte, e che quindi tutti insieme dobbiamo puntare a diventare anche una città di turismo».
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