PESCARA. Il Teatro D’Annunzio, luogo simbolo delle manifestazioni estive all’aperto e cornice della serata finale dei premi internazionali Flaiano, chiude i battenti per problemi di agibilità. L’assoluto divieto di utilizzo della struttura di fronte al mare, a due passi dalla Pineta dannunziana, è emerso a seguito di uno studio di vulnerabilità sismica che ha messo in luce la necessità di interventi importanti, il cui costo ammonta in circa 2,5 milioni di euro. Nel frattempo il Pescara Jazz, alcuni spettacoli di Funambolika e del cartellone estivo 2024 curato dall’Ente manifestazioni pescaresi saranno dirottati all’antistadio Adriano Flacco.
L’annuncio della nuova location degli eventi estivi è arrivato ieri pomeriggio dal sindaco Carlo Masci, affiancato in conferenza stampa dal presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli, dall’assessore alla Cultura Maria Rita Carota e dal presidente Emp Valter Meale, dopo che i consiglieri comunali del Pd e il consigliere regionale Dem Antonio Blasioli qualche ora prima, in mattinata, avevano reso pubblica la vicenda e denunciato «il silenzio assordante dell’amministrazione comunale» oltre che la «disattenzione» e lo «sperpero di denaro pubblico». La vicenda risale all’8 marzo scorso, quando il Comune ha ricevuto dopo quattro anni dall’affidamento dell’incarico per la vulnerabilità sismica (costato 16.500 euro), la risposta che certifica le criticità riscontrate nel monumento storico, costruito nel 1963, e ne ha disposto la chiusura, comunicandolo all’Ente manifestazioni pescaresi. «Ci saremmo aspettati che questa notizia fosse diramata ai cittadini, ma né il Comune né in subordine l’Ente manifestazioni pescaresi, che ne detiene la gestione, ha ritenuto opportuno farlo», hanno tuonato ieri mattina i consiglieri di opposizione Blasioli, Stefania Catalano, Giovanni Di Iacovo, Mirko Frattarelli, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Marco Presutti, insistendo più volte sul fatto che la maggioranza di centrodestra fosse a conoscenza delle problematiche del Teatro D’Annunzio già dal 2019, come si evince da altri approfondimenti sullo stato di salute degli elementi strutturali portanti come travi, pilastri e solai e da ulteriori lavori di puntellamento temporaneo dei solai (la determina porta la data del 6 agosto 2020 e la spesa è di 37.857,70 euro), di impermeabilizzazione ed efficientamento energetico (l’approvazione risale al 23 marzo 2023 per una spesa di 435mila euro). In attesa di entrare in possesso di tutta la documentazione, i consiglieri del Pd sottolineano come alle porte della stagione estiva la giunta Masci lasci alla città «un’eredità tristissima, quella di un teatro con i cancelli sbarrati, privo dei fondi per essere riaperto, e con manifestazioni già programmate che dovranno optare per luoghi alternativi e con maggiori costi».
Fin qui l’opposizione. La maggioranza di centrodestra, invece, nelle more di ulteriori verifiche da parte degli uffici sulla possibilità di utilizzare il Teatro D’Annunzio con una capienza ridotta (attualmente i posti a sedere sono 1.960), ha già individuato una soluzione alternativa «per salvare la stagione degli eventi estivi dopo l’inevitabile dichiarazione di inagibilità della struttura». Il sopralluogo con i tecnici si è svolto ieri mattina e si è concluso con la conferma della possibilità di utilizzare l’antistadio Flacco per ospitare i concerti del Pescara Jazz, gli spettacoli circensi di Funambolika e le altre iniziative artistiche in uno spazio all’aperto «recentemente ristrutturato nelle sedute e negli spogliatoi» e che presenta una capienza di circa 2.300 posti quindi «superiore al Teatro D’Annunzio a pieno regime», specifica il sindaco Masci. Altri appuntamenti, come i Premi internazionali Flaiano, «si possono svolgere in piazza Salotto», ribadisce Masci, mentre la possibilità di utilizzare lo spazio esterno delle Naiadi è stata esclusa «per motivi di sicurezza». Quanto ai lavori per riparare il Teatro D’Annunzio, stimati in 2,5 milioni di euro, la maggioranza assicura che «è in atto un’interlocuzione con la Regione Abruzzo per un progetto da 5,5 milioni di euro finanziabile con i fondi Fsc», ma che i tempi sono inevitabilmente lunghi: almeno un anno o due per riuscire a riaprire il teatro monumento dedicato al Vate. «Nessuno ha mai rischiato la vita assistendo agli eventi nel Teatro D’Annunzio», conclude Antonelli, «né tantomeno la rischierà quest’anno».