PESCARA. Tavolo dei balneari: secondo il Sib Confcommercio «la direttiva Bolkestein è inapplicabile». Così afferma il presidente nazionale del Sindacato Italiano Balneari, Tonino Capacchione. In sintesi, i dati del governo confermano che le spiagge libere lungo la costa italiana sono più che sufficienti, oltre che prevalenti in modo sostanziale sui tratti affidati in concessione, per garantire il rispetto della norma sulla concorrenza.
Quindi la vendita all’asta, prevista per il 2024, di spiagge già occupate da stabilimenti (le concessioni demaniali in Abruzzo sono oltre 700, gestite prevalentemente da imprese familiari), non sarebbe più necessaria.
«I numeri forniti nella bozza di relazione del Tavolo tecnico consultivo confermano quanto sosteniamo da sempre sulla scarsità della risorsa demanio», si legge nel comunicato stampa a firma sia di Capacchione sia di Riccardo Padovano, quest’ultimo presidente regionale del Sib aderente a Fipe Confcommercio. «Con questi riscontri scientifici manca, pertanto, il presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein», sottolinea Capacchione. «Il Sib ha ribadito anche la necessità che il criterio sia quello di indicare la scarsità, qualora ci sia l’impossibilità del rilascio di nuove concessioni, a livello nazionale, in conformità ai pronunciamenti delle Corti sia Costituzionale che dell’Unione europea». Nella discussione avvenuta durante il Tavolo dei balneari, fa inoltre sapere il sindacato, «è stato evidenziata la necessità di un intervento chiarificatore urgente anche sulla questione della maggiorazione dei canoni demaniali dichiarata ripetutamente illegittima dai giudici amministrativi d’appello. Ma la Bozza di relazione ora dev’essere aggiornata anche alla luce della nuova ordinanza del Consiglio di Stato che continua a presupporre, a priori», fa notare il Sib, «la scarsità della risorsa».
«Il Tavolo tecnico», conclude il sindacato, «si è quindi aggiornato ad una riunione definitiva nella seconda metà di settembre». (l.c.)
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