CHIETI. Dopo quattro anni di attesa torna uno degli appuntamenti più sentiti e caratteristici della città: il Presepe vivente. Giunta alla 28esima edizione, la storica rappresentazione si svolge domani nel parco archeologico del museo La Civitella dalle 17. Sono 150 i figurati che partecipano alle 18 scene in programma, e che riproducono le sacre rappresentazioni della nascita di Gesù.
L’ORGANIZZAZIONE
La caratteristica del presepe vivente a Chieti, come ricorda il sindaco Diego Ferrara, «è che ogni anno si cambia itinerario in modo che la città venga vissuta dai partecipanti in tutte le particolarità con i suoi contesti e quartieri». E per l’edizione di quest’anno il Comune, insieme a Teate nostra, l’associazione culturale ideatrice dell’evento dal 1995, e alla curia arcivescovile Chieti-Vasto, ha scelto l’ambientazione per un ritorno in grande stile. Le scene vengono rappresentate nel complesso archeologico del museo, e nelle aree dell’anfiteatro romano che gravita attorno, perché «si riescono a circoscrivere tutte le rappresentazioni in quel rione senza creare disagi alla cittadinanza e ai residenti», fa notare l’assessore alla Cultura e agli eventi Paolo De Cesare, «non potendo usufruire di altre piazze che oggi sono oggetto di lavori abbiamo optato per un’area importante e caratteristica». L’evento, in collaborazione con la direzione regionale dei musei e l’associazione Papa Giovanni XXIII, è stato finanziato dal Comune che ha messo a disposizione seimila euro, insieme al contributo di vari sponsor. Allo stesso tempo anche il museo viene aperto al pubblico e può essere visitato. «Auspico solo che questo evento possa fare da traino alle visite al museo dopo il boom registrato a Capodanno con l’apertura straordinaria promossa dal ministero, e dopo i numeri dei giorni delle feste che confermano l’interesse suscitato dai nostri musei in Abruzzo e fuori», dice Marcello Iannicca, direttore del museo.
IL PERCORSO
Per visitare il presepe si deve seguire un percorso obbligatorio: l’ingresso è da via Ravizza e l’uscita dall’anfiteatro romano, in via Pianell. Tante le scene rappresentate come Erode e i Re Magi, il villaggio dei pastori e scene di vita quotidiana romana. Per la natività quest’anno c’è la piccola Clarissa Mammarella di sei mesi a interpretare il bambinello; la Madonna è la mamma Sara Marcello, mentre Lorenzo Di Pietrantonio inscena San Giuseppe. Tra le novità del presepe c’è l’esperienza di falconeria che si tiene sul belvedere del parco archeologico. «La falconeria nel tempo di Erode esisteva per la caccia», precisa Annalucia Tacconelli, vicepresidente dell’associazione Teate nostra, «chi vorrà fare l’esperienza indosserà un guanto da falconiere e potrà sorreggere un rapace». L’edizione di quest’anno «vuole essere un tributo agli 800 anni della Natività di Greccio, il primo presepe vivente della storia voluto da San Francesco di Assisi, che abbiamo riportato anche sull’immagine della locandina», prosegue Tacconelli. Per evitare assembranti lungo il percorso ci sono i rappresentanti della Protezione civile, mentre un’ambulanza è presente su largo San Rocco. L’itinerario è percorribile anche dai disabili che hanno a disposizione due percorsi: entrare da via Ravizza e visitare la scena della natività ed entrare dall’Anfiteatro dal cancello più grande; oppure accedere dalla Civitella per approdare a piazza di Resta e con l’ascensore salire al Velarium dove ci sono altre scene e la falconeria.
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