PIZZOFERRATO. Un paese esterrefatto e avvolto nel dolore ha accolto la notizia della morte di Daniele Casciato, 36 anni da compiere a settembre, padre di una bambina di appena 2 anni.
«Non è una frase dovuta dalla circostanza: Daniele era proprio un bravo ragazzo, voleva bene e gli volevano bene. Pur vivendo a Tortoreto era molto legato alla sua terra, Pizzoferrato, aveva la “restanza” l’appartenenza alle radici».
È il sindaco Palmerino Fagnilli a parlare a nome di tutta una comunità attonita e addolorata. Daniele viveva a Tortoreto con la moglie Roberta Di Cesare, anche lei di Pizzoferrato, e con la loro “piccola”, il sogno di una vita. Gestiva un centro gomme Alba Adriatica, e a Tortoreto conduceva anche una braceria. Quando la vita fugge via così, in modo tragico e prematuro, la “cifra” del dolore passa anche attraverso alcune circostanze precedenti. Nonostante la giovane vita, Daniele aveva sofferto per la perdita prematura dei genitori circostanza che aveva contribuito a fargli abbandonare la carriera militare (era alpino). Ma la vita aveva ripreso il suo corso: l’amore con Roberta, il lavoro, la nascita della bambina. Una linearità interrotta bruscamente in una galleria nei pressi di Villanova di Cepagatti. Aveva una passione Daniele, l’organetto; strumento musicale con il quale, da ragazzo, aveva vinto anche un campionato mondiale di categoria. Da Tortoreto tornava spesso a Pizzoferrato per stare vicino alla sorelle, Sabrina e Sonia. «È stato un ragazzo sempre attento ai bisogni della sua famiglia, nelle difficoltà che la vita di volta in volta gli metteva innanzi» dice il sindaco Fagnilli. (m.d.n.)
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