CASOLI. «Ogni tanto si vedeva la coppia inglese passeggiare lungo la strada con i loro due cani meticci, persone normali, un saluto e basta». MicheleDawn Faiers, 66 anni e Michael Dennis Whitbread, 74 anni, erano riservati, come ricorda un loro vicino di casa. Da tre anni, i due avevano scelto contrada Verratti per lasciarsi alle spalle il loro passato in Inghilterra, entrambi separati, per vivere in una casa a due piani, una tipica abitazione delle campagne, con un piano terra adibito a rimesse o magazzini, forse nel passato anche ricoveri per animali da cortile, e un primo piano adibito ad abitazione.
Contrada Verratti si trova tra Sant’Eusanio del Sangro e Casoli, una strada lungo la quale si affacciano case restaurate e ben curate. Altre, invece, sono cadenti come quella che si trova vicino all’abitazione della coppia inglese, isolata su una collinetta dalla quale la Majella sembra così vicina che pare poterla toccare. C’è una sessantina di persone lungo la contrada, ma la presenza della coppia non dava all’occhio. «Persone riservate, per capirci qualche volta usavano il traduttore del cellulare, oltre questo, non ho niente altro da poter raccontare», dice un anziano seduto su un masso, mentre le macchine dei carabinieri passavano lungo la strada diventata ieri teatro di un omicidio. La coppia si era innamorata dell’Abruzzo e dei suoi paesaggi postati su Facebook: ci sono i tramonti insieme sui trabocchi, le sciate sulla Majelletta, i ricordi dei viaggi alle Filippine e le immersioni nell’acqua limpida delle Maldive. Poi, le foto degli affetti lasciati in Inghilterra: nipoti, amici, luoghi che ricordano il passato. Scatti di una coppia sorridente e affiata, amante della natura e della vita.
Ieri mattina, un’amica della coppia che non aveva notizie da tre giorni, da Palombaro ha raggiunto contrada Verratti. Non ricevendo risposta al campanello, ha girato la chiave già inserita nella toppa e, aprendo la porta, ha scoperto la donna morta. Poi, le grida. Alcuni residenti, preoccupati, sono usciti dalle loro abitazioni e hanno telefonato ai carabinieri.
Il resto della giornata non è solo cronaca. «Ogni tanto lei mi portava dei fiori, era gentile e sorridente, parlava poco italiano, ma riuscivamo a capirci. Gli piaceva stare qua. Mi dispiace che abbia fatto questa fine», ha aggiunto una vicina. A pochi metri dalla casa degli inglesi, ieri con i lampeggianti dei carabinieri che rendevano ancora più tetro un incipiente imbrunire, un’anziana come ancora si possono vedere in queste zone, gonna lunga nera e fazzoletto a coprire la testa, prima di rientrare e serrare l’uscio, ha guardato verso tutti quei militari in divisa, verso quella casa, recitando, forse, un Requiem aeternam.