L’AQUILA. Luciano D’Amico, candidato presidente del Patto per l’Abruzzo, sceglie di restare in silenzio. Pd e M5S no.
«All’Aquila Meloni certifica il grave ritardo della giunta Marsilio. Una singolare operazione di facciata quella di presentare in pompa magna la firma di un documento che non è altro che un atto burocratico Governo-Regioni che arriva con tre anni di ritardo, visto che stiamo parlando della programmazione 2021/2027 e a una settimana dall’inizio dell’ultimo mese di campagna elettorale», è l’attacco di Silvio Paolucci, capogruppo Pd in Consiglio regionale.
«La solita propaganda beffa a scapito degli abruzzesi, che questa volta secondo Marsilio e Meloni dovrebbero ritenersi orgogliosi di un’inerzia certificata sulla spesa delle risorse, che vede l’Abruzzo agli ultimi posti in Italia, aggiunge il dem, «un ritardo che denunciamo da anni e che è la vera notizia della giornata, visto che la firma resa in pompa magna, altro non è che la ratifica di fondi dovuti a ogni Regione, anzi, non solo il governo abruzzese a trazione Fratelli d’Italia non ha fatto nulla per averli, ma non è nemmeno riuscito ad aggiudicarsi risorse aggiuntive come invece ha fatto il governo di centrosinistra nella passata legislatura regionale».
Per il segretario regionale del Pd, Daniele Marinelli, «Meloni è venuta anche ad annunciare che il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara si farà. Bene, adesso le diamo noi un annuncio: lo sapevamo già. Il problema di quest’opera non era la fattibilità o meno», afferma Marinelli, «quella è nota almeno dal 22 novembre 2017, quando l’ex presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, la comunicò in Consiglio regionale, ma la fonte dei finanziamenti per la sua realizzazione. Ricordiamo infatti che l’estate scorsa il ministro Salvini ha tagliato 1 miliardo 465 milioni di euro del Pnrr dedicati a questa infrastruttura».
E i 5 Stelle rincarano la dose: «Questo governo ci ha abituati a uscite altisonanti che vengono fatte solo per colpire l’immaginario collettivo e cercare di condizionare l’opinione pubblica in senso favorevole», sottolinea la senatrice Gabriella Di Girolamo, «ma per l’Abruzzo al momento parlano i fatti e sulla Roma/Pescara c’è davvero poco di cui andar fieri per le forze di governo». E cioè: «Meloni ci racconta un’altra storiella, stranamente simile a quella che vanno raccontando sul ponte sullo Stretto: faremo tutto», conclude Di Girolamo, «ma non possiamo dirvi con quali risorse». (l.c.)