PACENTRO. Il Cai di Sulmona si affida a un avvocato per chiedere il ripristino dei luoghi del bivacco Cesare Mario Pelino sul Monte Amaro, deturpato una settimana fa da quattro giovani tra i 19 e i 27 anni provenienti da fuori regione e denunciati dai carabinieri. Era rosso e rosso deve tornare, senza graffiti bianchi, per un motivo preciso: «Il colore non è scelto a caso», spiega Valter Adeante, presidente del Cai sulmonese che lo ha ricostruito a inizio anni ’80, «deve essere il più possibile visibile se c’è nebbia o un nubifragio, altrimenti non svolgerebbe la funzione di salvare la vita a chi è in difficoltà in alta quota».
l’opera del cai
Il rifugio si trova a 2.793 metri di altezza, nel territorio comunale di Pacentro al confine con Sulmona e Fara San Martino, in provincia di Chieti. La prima struttura venne inaugurata nel 1890. Fu distrutto dai tedeschi in ritirata nel 1944 e ricostruito nel 1966 dal Cai di Sulmona. Il bivacco attuale, sempre aperto e con dieci posti letto, fu realizzato su iniziativa di due sulmonesi e inaugurato il 18 luglio 1982. Nel corso degli anni ha però purtroppo subito spessi atti vandalici.
vandali e incuria
«Ben quattro volte, nel corso degli anni, lo abbiamo rimesso a posto», ricorda Adeante, «ma ormai viene messo a dura prova dall’incuria, come una volta non succedeva: ormai i pannelli all’interno vengono regolarmente graffiati con coltelli per realizzare scritte, e le porte vengono lasciate aperte favorendo l’usura provocata dagli agenti atmosferici: per questo c’è la ruggine. Per non parlare di quando si trovano feci all’interno!».
servono fondi
«C’è chi ci accusa dello stato del bivacco», si schernisce Adeante, «ma bisognerebbe sapere che per ristrutturarlo completamente servono circa 50mila euro. Sono lavori impegnativi, perché per portare i materiali a quell’altezza serve un elicottero. Questi fondi il Cai di Sulmona non li ha», continua il presidente, «e mi piacerebbe che i politici, visto che spesso quella cupola viene utilizzata come simbolo della montagna abruzzese, si impegnassero a reperire finanziamenti straordinari». L’importante comunque è che ora il bivacco Pelino torni al suo colore: «In quanto proprietario», ribadisce Adeante, «il Cai Sulmona chiederà il ripristino dei luoghi: è giusto che chi lo ha danneggiato, che stavolta è stato identificato, lo riporti al colore originario».