TERAMO . Botta, risposta e controreplica. Tutto in 24 ore. La trattativa tra l’imprenditore Franco Iachini ed il Comune di Teramo per definire la situazione dello stadio Bonolis tramite un accordo transattivo sembrava interrotta, e invece no. Venerdì mattina il gestore dell’impianto aveva detto stop al dialogo per via del ribasso (del 7%) alla sua offerta fatta dall’ente; nel pomeriggio il sindaco Gianguido D’Alberto aveva detto la sua, riferendo i termini economici della trattativa e augurando una ripresa del confronto. L’imprenditore era pronto a chiudere l’operazione a fronte di 4,5 milioni di euro; il Comune aveva proposto 4,2 milioni con un anticipo immediato di un milione. Una distanza che per Iachini era insuperabile, tanto da dichiarare la rottura del dialogo. Almeno fino a quando il gestore non ha letto le dichiarazioni del sindaco.
A queste l’imprenditore ieri ha ribattuto contestando la ricostruzione dei modi, dei tempi e degli importi fatti da D’Alberto ma, soprattutto, annunciando di aver consegnato proprio ieri mattina negli uffici del Comune «l’ultima proposta affinché il costo della transazione consensuale non ricada sul bilancio della città», ha scritto Iachini in una nota smentendo che nell’ultima offerta dell’ente vi fosse la previsione di un anticipo immediato di una parte della somma. Secondo i calcoli di Iachini, la Soleia (la sua società che gestisce lo stadio) lascerebbe al Comune ricavi già acquisiti e lascerebbe ricavi per ripagare la stessa concessione per un totale in dieci anni di oltre 5,3 milioni di euro. «Le è stata offerta un’opportunità ineguagliabile; non ci vogliono tre mesi per dire sì a una proposta del genere», conclude Iachini rivolgendosi al primo cittadino. Al quale, ora, torna la palla. (v.m.)