LANCIANO. Non si placa il terremoto politico all’interno dell’amministrazione Paolini, innescato, sul fronte dello scacchiere politico regionale, dalla fuoriuscita nelle scorse settimane dell’assessore regionale Nicola Campitelli dalla Lega. Un passo che, a ricasco, ha provocato una serie di scosse tutte interne a Palazzo di città, culminate nell’adesione al gruppo misto dei fedelissimi di Campitelli: il vicesindaco e assessore a finanze, cultura, sport e turismo, Danilo Ranieri, e i consiglieri Dalila Di Loreto, Giuseppe Luciani e Michele La Scala. Il sindaco Filippo Paolini aveva subito sedato gli animi sull’ipotesi immediatamente paventata dai vari gruppi di maggioranza di un rimpasto di giunta, specificando che quella dei transfughi dalla Lega era «una scelta che non cambia gli obiettivi e l’azione politica promessa da questa amministrazione ai cittadini». Ma i malumori hanno continuato a maturare.
Sabato si sono recati nella stanza del sindaco alcuni gruppi consiliari e diversi rappresentanti dei partiti di maggioranza. A turno hanno chiesto un incontro con il primo cittadino la commissione di Fratelli d’Italia, con in testa l’assessore ai lavori pubblici, Paolo Bomba; il coordinatore cittadino e consigliere Gabriele Di Bucchianico; il vice segretario provinciale e consigliere Gianluca D’Intino e la presidente del consiglio comunale Gemma Sciarretta. Ancora, è stata la volta della Lega, rappresentata dal sottosegretario all’Agricoltura, Luigi D’Eramo; dal coordinatore provinciale Maurizio Bucci; l’assessora alle politiche sociali, Cinzia Amoroso e la capogruppo in consiglio Paola Memmo. A seguire i capogruppo e consiglieri di movimenti di maggioranza: Eugenio Caporrella, Fernando De Rentiis e Enzo Di Diego. La richiesta è stata univoca: revocare la carica di vicesindaco e gli incarichi da assessore a Danilo Ranieri, essendo egli rappresentante del Gruppo misto e non più di una forza politica eletta dai cittadini.
Paolini si trova quindi, per la prima volta in due anni amministrazione, di fronte a una scelta. La sua squadra, che già appariva abbastanza slegata e che egli stesso aveva saputo coinvolgere in un progetto politico a un passo dalle amministrative, ha mostrato le prime crepe tra cui quella, forse la più evidente, di essere composta da tutti numeri primi.
Intanto il direttivo di Fratelli d’Italia fa sapere di «apprezzare ampiamente l’impegno e il lavoro svolti fino ad oggi dagli esponenti del partito nell’amministrazione comunale». Il partito dichiara anche il «fermo convincimento ad un impegno alle prossime regionali. Oggi più che mai Lanciano ha una grande necessità di avere un proprio rappresentante in consiglio regionale». Un papabile all’Emiciclo potrebbe essere Bomba, ma dovrà fare i conti, più che con l’assessore Campitelli, con il suo segretario provinciale e sindaco di Fara San Martino, Antonio Tavani. (d.d.l.)
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