CHIETI. Buone notizie per i pronto soccorso degli ospedali della provincia. Pessime, invece, per la rete di emergenza provinciale del 118. Nei reparti della Asl Lanciano Vasto Chieti stanno per prendere servizio dieci nuovi medici, la maggior parte dei quali arriva, però, proprio dal 118. Servizio che quindi resta pesantemente sguarnito.
Tutto parte da un concorso regionale che, come una coperta corta, ha sanato la grave carenza di personale medico dei pronto soccorso, ampliando quella del 118. Il concorso, infatti, ha messo in moto un meccanismo per cui i medici del 118 – che al 90% hanno inquadramento e condizioni retributive meno buone dei colleghi di pronto soccorso – hanno partecipato in massa alla selezione e, essendo professionalmente molto validi, sono risultati i primi in graduatoria. La differenza tra le due categorie di medici è sia di garanzie e tutele sia di stipendio: in sostanza i medici di pronto soccorso sono dipendenti Asl; quelli del 118 sono in maggioranza (una piccola quota è anch’essa dipendente) medici convenzionati: hanno cioè lo stesso tipo di inquadramento dei medici di famiglia.
Per sanare questa problematica ci sarebbe voluto un concorso per l’assunzione dei medici anche al 118 (cosa che ad esempio la Asl aquilana ha fatto, ma solo per sé) e invece si è preferito guardare solo al settore pronto soccorso. Il concorso regionale è stato indetto il 16 maggio scorso. Ha riguardato tutte le Asl abruzzesi con quella aquilana come capofila. Sono arrivate 119 domande di partecipazione e i medici del 118 si sono posizionati in vetta alle graduatorie. Lo scorso 7 febbraio il direttore generale Asl Thomas Schael ha firmato la delibera numero 177 con cui ha recepito i risultati del concorso regionale e ha deliberato l’assunzione a tempo indeterminato di dieci nuovi dirigenti medici di medicina d’emergenza urgenza, vale a dire di pronto soccorso. Andranno a sanare le purtroppo note carenze del settore negli ospedali della provincia. Ma nove dei dieci medici arrivano proprio dal servizio del 118 che dunque si troverà ampiamente sguarnito. Soprattutto nel territorio del Vastese e Ortonese.
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