AVEZZANO. «Alessia era il nostro angelo». Sono distrutti Petrit Prendi ed Eda Nikolli, mamma e papà della piccola Alessia. Non riescono ancora a realizzare quanto accaduto alla loro bambina. Sono straziati dal dolore per la perdita della loro piccola e chiedono di far luce sulle cause della tragedia: vogliono la verità. Ad ascoltarli i carabinieri della compagnia di Avezzano, arrivati sul posto, ai quali raccontano la tragedia che li ha sconvolti.
La testimonianza
Era un pomeriggio come tanti, quello di ieri, a San Pelino. C’era chi prendeva un gelato, chi giocava e chi faceva una passeggiata approfittando delle ultime giornate calde. Giuseppe Colangelo era da poco passato davanti all’oratorio, punto di ritrovo per tutto il paese, quando ha sentito il rombo dell’elicottero in volo. «Ero lì fino a poco prima», ha raccontato Colangelo, «poi mi sono incamminato per la strada, quando ho visto un elicottero avvicinarsi sempre di più. In questi casi si sa è successo qualcosa di grave. Subito mi sono precipitato verso l’oratorio perché è lì che era diretto l’elicottero. Quando sono arrivato e mi sono accorto di quello che era accaduto mi sono messo a piangere, quella bambina poteva essere mia nipote». Nel giro di qualche minuto davanti al cancello dell’oratorio si sono radunate decine di persone. «Nonostante l’impatto iniziale non mi sono perso d’animo», continua Colangelo, «subito ho cercato per quanto possibile di aiutare. C’erano anche altre persone, un medico e un infermiere di San Pelino che cercavano di dare una mano. Avevo davanti a me una scena che non dimenticherò mai, ho l’immagine di quella bambina stampata negli occhi e difficilmente riuscirò a cancellarla». Alessia, per i residenti di San Pelino, era come una figlia. Colangelo racconta che «la conoscevano tutti perché era sempre in piazza con gli altri coetanei: magari veniva a prendere il gelato con le amichette, giocava all’oratorio o passeggiava. Anche se la famiglia era di origini albanesi lei era di San Pelino».
LUTTO CITTADINO
Sul posto sono arrivati subito il vice sindaco facente funzioni Domenico Di Berardino, amministratori e tecnici comunali, il vescovo dei Marsi, monsignor Giovanni Massaro, e tanti cittadini. Di Berardino ha annunciato che nel giorno dei funerali della piccola Alessia sarà proclamato il lutto cittadino. Amleto Magnante, infermiere, è stato tra i primi ad arrivare sul posto della tragedia. Ha sentito i bambini gridare e subito è corso al campo dell’oratorio per vedere cosa fosse accaduto. Quando si è trovato davanti Alessia a terra subito ha cercato di fare il possibile per salvarla. «Ci ho provato in tutti i modi a rianimarla», riferisce ancora scosso, «anche se lavoro in sala operatoria non ci si abitua mai a queste situazioni. Ho fatto davvero di tutto, sono dispiaciuto».
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