ALBA ADRIATICA. Agli operatori balneari albensi le beghe politiche, le polemiche di chi entra ed esce dagli uffici regionali in cerca di risposte o quant’altro ruota attorno al tema erosione al di fuori dall’azione diretta a salvaguardia della costa nord di Alba poco importa. Importa, invece, cercare rapide soluzioni come la possibilità di mettere mano subito alla scogliera radente, rinforzarla, risistemarla e, ora che la stagione invernale sta per affacciarsi, chiudere i varchi realizzati per l’accesso in acqua dei bagnanti, preservando quel che resta della spiaggia e gli stessi stabilimenti balneari.
«Abbiamo avuto orecchie disposte ad ascoltare, quelle dei tecnici regionali che ringraziamo», affermano i balneatori del comitato antierosione e dell’associazione Oba, «noi continuiamo ad avere buoni contatti con loro, ci ricevono, ci rispondono al telefono e vengono anche sul posto per valutare insieme il da farsi». Quello che gli operatori recentemente hanno chiesto agli uffici demaniali e opere marittime della Regione Abruzzo è valutare, in attesa che si chiuda il cerchio dei lavori di realizzazione delle barriere parallele, azioni per preservare la spiaggia e le strutture dalle possibili mareggiate. Per cui, alcuni giorni fa, hanno chiesto interventi (che i funzionari regionali dovranno valutare) per risistemare la radente e chiudere i varchi, così da creare un argine contro la furia del mare. La scogliera radente un qualche benefico effetto lo ha svolto, per cui quel che è stato salvato va mantenuto e non disperso. Quanto alla realizzazione delle barriere parallele, non ci sono ancora notizie che facciano pensare a interventi a breve termine perché, oltre all’approvazione del progetto, occorre individuare le risorse e appaltare i lavori. Dunque, l’auspicio è che tutto venga fatto prima dell’avvio della stagione estiva ventura.
Tra gli operatori della zona nord di Alba, a stagione estiva 2023 conclusa, serpeggia un certo malumore per quella che definiscono «l’assenza della politica». Insomma, «ancora una volta», dicono, «abbiamo dovuto farcela con le nostre sole forze» e anche il piano di ampliamento degli ombreggi che ha ridotto i metri a disposizione per alcuni operatori non è piaciuto poi tanto. Insomma, va in archivio un altro anno balneare ben lontano dalla pacificazione attesa e le polemiche, seppure più sommesse, ancora ci sono. Alba Adriatica sperava che dalla spiaggia di alimentazione (maggio 2022) alla radente, aspettando le barriere, si arrivasse alle risposte che il settore attende da molto tempo. Ma non è stato così. «A noi interessa essere propositivi, essere di ausilio alla Regione e ai suoi tecnici perché solo così tuteliamo gli interessi della spiaggia di tutti», è il pensiero degli operatori del comitato antierosione e di Oba, che ora attendono le soluzioni possibili alle loro proposte.
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