MONTESILVANO. Stava andando al mare con la sua Ape Piaggio, a trovare uno dei fratelli. Ma all’incrocio tra corso Strasburgo e via Inghilterra Pasqualino Da Fermo, pensionato di 86 anni, ha tirato dritto, forse per un malore, e si è schiantato contro un’auto in transito, una Toyota Yaris. L’impatto è stato talmente forte che l’Ape si è girata e il corpo di Da Fermo è stato sbalzato fuori strada. L’impatto violento non ha lasciato scampo all’anziano, che è morto lì, in strada. Inutili i soccorsi del 118, che ha ricevuto la chiamata poco prima delle 9.30 e ha inviato una ambulanza sul posto. Sono stati gli agenti della polizia locale diretta da Nicolino Casale, poco dopo, ad occuparsi dei rilievi e a ricostruire la dinamica dello schianto, anche con le testimonianze di chi c’era.
La tragedia avviene mentre Da Fermo sta andando con la sua Ape Piaggio verso il mare. Conosce bene la strada, la percorre tutte le mattine con la sua inseparabile Ape, a cui tiene tantissimo. Non è chiaro cosa sia successo in quegli attimi, mentre il mezzo condotto dal pensionato si sposta su corso Strasburgo in direzione del mare. Arrivato all’intersezione con via Inghilterra prosegue, attraversa l’incrocio proprio mentre passava una Toyota Yaris condotta da un uomo di 72 anni di Avezzano che sta tornando a casa dalle vacanze, G.G.. La Yaris si sposta in direzione sud-nord: l’Ape la prende in pieno. Nell’impatto il corpo di Da Fermo viene scaraventato fuori dall’Ape e nel giro di pochissimo il suo cuore si ferma per sempre. Il 118 non può fare niente, se non constatarne la morte. E il corpo dell’86enne viene trasportato in ospedale, dove oggi sarà eseguito un esame esterno.
Una tragedia che ha scosso profondamente la moglie di Da Fermo, Gabriella, e i figli, Giovanni, Bruno, Sandra e Remo, i due fratelli e le quattro sorelle dell’uomo e tutti coloro che lo conoscevano. «Era un grande lavoratore, un uomo buono, solare e dinamico, molto attaccato alla famiglia, ai nipoti, e alla sua terra, che coltivava con passione, vicino casa, in via Vestina, dopo essere stato a lungo dipendente del Comune, come netturbino», dice il sindaco Ottavio De Martinis che lo conosceva bene, visto che Da Fermo era lo zio della sua compagna, Ornella. «Davvero una brava persona, un mite, molto tenero», osserva Pasquale Cordoma, il suo medico, che ricorda «l’amore per l’Ape e la cura che aveva dell’orto», dove era stato anche ieri.