
MONTORIO. Nella finalissima del Gran Torneo dello Stù, il tradizionale gioco a carte di Montorio tornato dopo due anni di fermo per la pandemia, a trionfare è stata Marika Bonadduce, secondo classificato Peppino Farina e terza classificata Rita Di Filippo. Una finale a undici sfidanti, dieci finalisti e l’ex campione in carica Gilberto Aristeo che sabato si sono affrontati nel chiostro degli Zoccolanti e in piazza Orsini dove la competizione è stata trasmessa in streaming dall’emittente Rete 8. Numeri da record con oltre mille partecipanti e 303 partite in forma itinerante per il torneo delle singolari carte della tradizione montoriese le cui regole scritte e l’utilizzo cartaceo risalgono al 1700, ma che veniva praticato dal 1300 con oggettini di legno e che quest’anno, con il Tocatì, è stato riconosciuto patrimonio culturale immateriale e inserito nel registro delle buone pratiche dell’Unesco. Lo Stù ha rappresentato l’Abruzzo per tre anni al Festival internazionale dei giochi in strada di Verona e lo scrittore montoriese Carlo Catalini gli ha dedicato anche una poesia. Le puntate sono confluite in parte nelle donazioni: 6mila euro alla parrocchia di San Rocco e mille euro al Banco alimentare di Montorio. La manifestazione è organizzata dall’associazione “Il Colle e il Solleone” e patrocinata dal Comune. «Un’edizione da ricordare con la mobilitazione di tutto il paese e una mole di partecipanti mai registrata prima», ha detto il presidente del “Colle e Solleone” Graziano Di Luigi, «il nostro intento di salvaguardare il gioco e movimentare Montorio è riuscito. Ci prepariamo già all’edizione prossima e portiamo avanti un progetto culturale con l’associazione “Giochi antichi” di Verona che coinvolgerà anche le scuole». Di Luigi vuole togliersi, però, un sassolino dalla scarpa. «Abbiamo raccolto tanti fondi, ma solo una parte è andata in beneficenza, perchè l’altra andrà alla copertura delle spese», ha concluso, «per la prima volta dopo dodici anni non abbiamo ricevuto nessun finanziamento da un ente sovracomunale che ha sempre contribuito».
Adele Di Feliciantonio